Abolizione delle Province, no del Consiglio regionale. Ma c’è chi dice sì

18 settembre 2013 | 10:38
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Abolizione delle Province, no del Consiglio regionale. Ma c’è chi dice sì

Votata a maggioranza la mozione presentata da Parolini (PdL) e Romeo (Lega Nord). Contrari PD e Patto civico che chiedevano un confronto in Commissione. Astensione per il Movimento 5 Stelle che ha ribadito la necessità di eliminare gli enti

Il tema caldo dell’abolizione delle provincie è tornato sui banchi regionali e c’è contrasto. Lega, Pdl, lista Maroni e Pensionati hanno approvato ieri in Regione una mozione contro l’abolizione delle province. Il testo, che ha ricevuto l’assenso anche della Giunta, chiede che la Regione manifesti la propria contrarietà al disegno di legge riguardante le Provincie.

romeo-massimiliano-lega-nord-regione-mbLa mozione, primo firmatario il capogruppo brianzolo leghista Massimiliano Romeo (con lui anche Mauro Parolini del PdL), chiede che siano le Regioni ad avere la possibilità di individuare il modello organizzativo più rispettoso delle peculiarità territoriali e le funzioni aggiuntive del livello intermedio delle proprie Province, mantenendo l’elezione diretta degli organi.

Nel documento si evidenzia che le “Province gestiscono 125 mila chilometri di strade extraurbane, 5mila edifici scolastici con 120 mila classi frequentate da 2 milioni e 500 mila allievi e 850 centri per l’impiego” e che  l’abolizione delle province “comporterebbe un aumento di spesa pubblica pari il 25% in più, con un passaggio del personale (56 mila unità”) alle Regioni o dal trasferimento di competenza di area vasta ai comuni”. Senza contare poi che la soppressione delle Province, provocherebbe ai bilanci di  Regioni e Comuni, già oggi gravati dalle difficili condizioni di sostenibilità del loro patto di stabilità, un forte impatto negativo. La mozione sottolinea poi  che, in una realtà come quella lombarda, Regione con quasi 10 milioni di abitanti e oltre 1500 Comuni, “è necessario preservare un livello intermedio di governo che renda gestibile il sistema dei servizi sul territorio”.

Pd e Patto civico avevano chiesto di scorporare la votazione sulle diverse parti della mozione e di riportare la discussione nella Commissione competente. Di fronte alla risposta negativa, si sono espressi contro.

brambialla-by-consiglio-regione-lombardia“È incredibile che sia proprio la Regione Lombardia a combattere una battaglia di retroguardia, in difesa dello status quo. Ed è incredibile che il Pdl si faccia schiacciare dalla Lega sulla difesa delle province, e quindi contro il governo, contro i propri parlamentari e contro il proprio programma elettorale”. Lo dichiarano Enrico Brambilla e Corrado Tomasi, intervenuti oggi in Aula per sostenere le ragioni del Pd. “In Italia, unico Paese in Europa – concludono gli esponenti del Pd -, esistono quattro livelli elettivi ed è venuto il tempo di semplificare. Occorre una riforma di riordino degli enti locali che valorizzi il ruolo dei comuni e a questo il Pd vuole concorrere. La Regione Lombardia non dovrebbe porsi in opposizione preconcetta al governo ma lavorare a una proposta di modello lombardo che può ben mantenere un livello intermedio tra comuni e regione ma limitato a poche e chiare funzioni e senza necessità di elezione diretta del presidente e del consiglio”.

Si astenuto alla votazione il Movimento 5 Stelle che ha ribadito la necessità di eliminare gli enti.

In foto sopra Massimiliano Romeo (Lega Nord), sotto Paolo Brambilla (Pd)