Artigiani: tassazione insostenibile e c’è voglia di migrare all’estero

Il sondaggio online è stato condotto dall’Unione Artigiani della Provincia di Monza e Brianza a cui hanno risposto 213 micro e piccole imprese
Gli artigiani brianzoli stentano a credere nella ripresa e nella politica, sono esasperati dalla pressione fiscale e hanno aspettative basse per l’Expo 2015. Nonostante ciò non demordono e eauspicano una detassazione più mirata a reinvestire gli utili in azienda. Sono questi gli umori emersi dell’ultima indagine on-line condotta dall’Unione artigiani della Brianza a cui hanno risposto 213 micro e piccole imprese.
Dati alla mano ben il 42% non intravede la ripresa all’orizzonte, il 53% spera entro il 2014 e solo il 4% parla di questo autunno. E alla domanda l’Expo aiuterà la ripresa? Solo un terzo ha risposto favorevolmente, prevale la cautela (56,4%)di quelli che credono che non farà alcuna differenza.
Saldi negativi e particolarmente preoccupanti, emergono sulle prospettive legate a fatturato e occupazione. Per il 60% dei piccoli imprenditori brianzoli da qui a fine anno il loro fatturato è destinato a diminuire, di pari passo con il numero di lavoratori impiegati in azienda, che per il 32,6% è previsto in calo.
Ma secondo le imprese chi è il «peggior nemico»? Per il 67% è il peso fiscale insostenibile, per il 12% la rigidità del credito e per l’11% la burocrazia. E accanto alla richiesta di alleggerimento delle tasse è stato chiesto alle imprese cosa può agevolare l’uscita dalla crisi? Il 49,1% degli artigiani dice basta alla politica, incapace di risolvere alcunché. Un moto di protesta antipolitica il cui vento spira diffusamente e trasversalmente anche sulla società monzese e brianzola, cui però risponde il 27,5% che auspica la tenuta dell’attuale Governo. Il 16,4% pensa a una rapida riforma elettorale e quindi a elezioni, mentre solo il 6,8% spinge per tornare al più presto alle urne.
“Urge una riduzione del cuneo fiscale giudicato ormai insostenibile, obiettivo per il quale occorre tagliare la spesa improduttiva della pubblica amministrazione e abbattere il debito pubblico con un deciso piano di dismissioni. Non c’è più tempo, servono provvedimenti immediati e drastici”, commenta Marco Accornero segretario generale dell’Unione Artigiani.
La Brianza artigiana guarda all’estero? il 3% degli artigiani dichiara di volersi trasferire sicuramente, mentre un ulteriore 44% dice che lo farebbe senza esitazione solo se ne avesse la possibilità. “Il rischio concreto è quello che si inneschi una fuga di micro e piccole imrpese artigiane, nel nostro caso nel vicino Canton Ticino svizzero. Un fenomeno mai accaduto nella storia del nostro settore, a dimostrazione di quanto sia drammatica la situazione e insostenibile il carico di tasse in capo alle imprese e al lavoro” conclude Walter Mariani, presidente dell’UnioneArtigiani Mb