Don Cristiano Mauri, la fede corre sul web

12 settembre 2013 | 00:03
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Don Cristiano Mauri, la fede corre sul web

È appena uscito e già sta riscuotendo successo il libro di don Cristiano Mauri, sacerdote 2.0 oggi vicario parrocchiale a Meda, dal titolo “La Bottega del Vasaio”.

È appena uscito e già sta riscuotendo successo il libro di don Cristiano Mauri, sacerdote 2.0 oggi vicario parrocchiale a Meda, dal titolo “La Bottega del Vasaio” (Add Editore, verrà presentato alla Libreria Ancora di Monza il 14 settembre). Il titolo è quello del blog aperto per gioco da don Cristiano un po’ di anni fa (www.labottegadelvasaio.com) e che oggi conta almeno 5 mila seguaci insieme a twitter e facebook. Si tratta di un contenitore di omelie, pensieri e approfondimenti, ma anche di risposte a domande che ancora oggi chi è fedele e chi non lo è gli rivolge. Lo abbiamo intervistato.

Internet come nasce l’incontro e la decisione di webbizzare la fede e la sua opera?
Non ho propriamente deciso di mettere in rete la mia fede. Ho iniziato a usare i social più per curiosità personale e anche per la necessità di comprenderne i meccanismi, considerato l’uso che i giovani ne fanno. Per questo non mi sono mai posto e proposto in rete con un intento esplicitamente evangelizzatore, piuttosto da utente tale quale agli altri, anche se credente e prete.
Mi ci sono appassionato e ho cominciato a dedicarci un po’ più di tempo intuendone le potenzialità e le ricchezze. È diventato un buon strumento anzitutto di ascolto e di “incontro” con persone che attraverso le normali occasioni non avrei mai incrociato. Soprattutto è diventato l’occasione di confronto con chi non crede o con chi si è allontanato dalla fede. In quei confronti ho avvertito che c’era anche l’esigenza, la possibilità e a volte la richiesta di una parola di maggior ampiezza e spessore di un semplice tweet o post su facebook. Perciò ho iniziato a scrivere sul blog con una certa frequenza, trovando qualche buon riscontro e osservando come anche quello strumento diveniva l’occasione di dialoghi significativi e insieme la via per amplificare la portata di una parola stimolante.

Quanti sono i suoi follower e cosa e come commentano?
Attualmente tra blog, twitter e facebook credo mi seguano 4-5000 persone. Tra di loro c’è un po’ di tutto:parrocchiani e non, credenti e non, giovani e meno giovani.
Su Twitter tendo a scrivere di tutto e non solo di argomenti di fede o di Chiesa, perciò commentano un po’ di tutto, raramente con toni fortemente polemici anche se a volte qualche attacco anche maleducato e violento nei toni c’è.
Quando e perché ha deciso di scrivere il libro?
Il libro è nato da una richiesta dell’editore. Michele Dalai ha cominciato a seguirmi su twitter e a leggere qualche post del blog. E’ rimasto favorevolmente impressionato e mi ha scritto proponendomi di provare a scrivere qualcosa, partendo dai contenuti del blog ma inserendo anche nuovi pezzi.

Cosa ama di più del libro e perchè?
La parte che amo di più è il primo capitolo in cui tratteggio il volto di Dio che mi pare di aver conosciuto e in cui credo. Anche la terza parte però, quella più legata alla mia esperienza diretta in Brianza, mi ha coinvolto molto nella scrittura.
Non essendo nato da un mio desiderio non ho particolari aspettative sul libro. Mi auguro semplicemente possa essere uno stimolo alla riflessione e alla messa in discussione personale per chi lo legge e, magari lo spunto per far nascere nuove occasioni di incontro e confronto.

Cosa pensa di Papa Francesco?
Papa Francesco sta portando certamente un’aria di novità nella Chiesa se non altro dal punto di vista dello stile e sta dimostrando una forte capacità di empatia nei confronti della gente. La cosa che più apprezzo per ora è la spinta verso un’idea di maggior collegialità nel pensare il governo della Chiesa e l’intenzione di riforma tanto della Curia quanto degli aspetti economico finanziari. Per il resto vedo molta emotività e forse un’eccessiva enfasi nel considerare ogni singolo suo gesto. La riforma della Chiesa però non passerà dal salire in aereo con la propria borsa o in un paio di scarpe di un colore piuttosto che un altro…
Dove va la Chiesa brianzola?
La Chiesa brianzola e milanese in genere si trova in un momento non facile e la difficoltà mi pare stia proprio nel fatto che non si riesce a dare una direzione precisa. Si riformulano gli assetti, si riorganizzano le strutture, si aggiornano un po’ gli strumenti ma non si avverte una tensione al futuro, piuttosto la corsa a tamponare delle falle senza troppo stravolgere gli schemi tradizionali. Manca forse davvero una parola profetica che sappia illuminare e rivitalizzare.

libro don cristiano