Gran Premio. borseggi, bagarini ed evasione fiscale: mai così bassi

I dati forniti durante la conferenza stampa conclusiva in Comune hanno messo in rilievo bassi di livelli di tutti quei reati tipici del Gp. Sotto controllo sono finiti anche gli elicotteri usati per il collegamento con Linate
La chiamano sempre <festa del Gp>, ma la festa di questi ultimi anni non ha più nulla a che spartire con quanto accadeva fino a metà degli anni Novanta: una festa tanto colorata e pittoresca, quanto fuori da qualsiasi forma di controllo. Alla fine di ogni Gp le associazioni ambientaliste del territorio entravano nel Parco per fare un censimento dei danni. Alla fine, il rapporto che presentavano alla stampa parlava di alberi abbattuti, di falò accessi in mezzo al bosco, di chiodi piantati nei tronchi e di rami spezzati a colpi di roncola.
Il popolo dalla Formula Uno, festante e gioioso, si trasformava come il dottor Jekyll in un vandalo rozzo e senza vergogna capace di devastare i boschi centenari del Parco di Monza. Dalla metà degli anni Novanta però le cose hanno iniziato a cambiare. Merito degli ambientalisti che hanno saputo promuovere una nuova sensibilità e merito delle amministrazione comunali che non sono rimaste a guardare.
I dati forniti ieri dall’amministrazione comunale sul Gp appena concluso, unitamente a quelli di polizia, carabinieri e guardia di finanza, sanciscono di fatto il cambiamento. Per esempio, i borseggi denunciati in tre giorni sono stati quattro, i falò accessi uno e i biglietti sequestrati dalla finanza 29.
Complessivamente, fra carabinieri, polizia e guardia di finanza sono scesi in campo oltre 500 uomini con compiti di ordine pubblico vero e proprio e anche con compiti di repressione del crimine. Sul fronte emissione scontrini fiscali, i finanzieri hanno rilevato solo 28 infrazioni e le persone denunciate per contraffazione sono state nove. I furti su auto sono stati 24, mentre quelli di auto cinque. Le fiamme gialle hanno anche messo nel mirino un’associazione sportiva che durante i tre giorni, grazie all’attività ricreativa della sua sede, ha guadagnato circa 11 mila euro e ha anche controllato tutti i voli degli elicotteri per verificare la regolarità dei versamenti all’erario.
Insomma, non stiamo parlando di una situazione di calma totale, ma considerato che durante i tre giorni sono calati su Monza 160 mila tifosi, una certa di quota di reati è fisiologica. Anche le guardie ecologiche volontarie del Parco Valle Lambro hanno riscontrato una situazione di sostanziale tranquillità: in particolare nei giorni scorsi sono state rimosse 157 tende, e 66 fuochi, mentre salgono a 41 le sanzioni per sosta nel verde (regolamento Parco di Monza) alle quali vanno aggiunte tre sanzioni per sosta in area boscata.