Il cardinale Tettamanzi taglia il nastro di “Monza Insieme”. Una casa in rosa

La palazzina sarà sede della Fondazione Monza Insieme e di altre realtà che con le loro attività animeranno la vita sociale e culturale della città, con un occhio di riguardo alla figura della donna.
Il piazzale era colmo. Autorità ecclesiastiche e civili, volontari, rappresentanti di associazioni monzesi e moltissima gente è accorsa venerdì 20 settembre per l’inaugurazione della palazzina di via Medici, a Monza. Palazzina che sarà sede della Fondazione Monza Insieme e di altre realtà che con le loro attività animeranno la vita sociale e culturale della città, con un occhio di riguardo alla figura della donna.
Al taglio del nastro erano presenti il cardinale, arcivescovo emerito, Dionigi Tettamanzi, che nel 2011 era intervenuto alla posa della prima pietra, il presidente della Caritas ambrosiana, don Roberto Davanzo, la senatrice Maria Pia Garavaglia, presidente della Fondazione Maria Paola Svevo, don Augusto Panzeri, responsabile della Caritas monzese e Giuseppe Guzzetti, presidente della fondazione Cariplo.
I tempi di lavoro sono stati serrati: in soli due anni e grazie ai contributi di molti, in primis la fondazione Cariplo, la palazzina è stata completata e ospiterà la neonata fondazione Monza Insieme, che opererà al servizio delle donne, la fondazione intitolata alla senatrice Colombo Svevo, la comunità delle suore della Pia Unione Maria Regina, che hanno donato l’edificio di via Medici e la comunità educativa Alba Chiara, oltre alla Residenza Maria Paola Colombo Svevo.
“Perché un’altra opera in un momento storico così difficile? – Un interrogativo che don Augusto Panzeri ha sollevato durante il suo discorso introduttivo – Perché questa struttura sarà un aiuto concreto per il futuro, un futuro che, nonostante la crisi, c’è”. La residenza fra l’altro è già operativa, 5 donne sono già entrate e potrà accogliere fino a 34 ospiti. Nel complesso ci sono un totale di 30 camere con servizi, diversi appartamenti, locali e la cappella, che deve ancora essere terminata.
I discorsi delle autorità ecclesiastiche e civili si sono susseguiti uno via l’altro e in molti si sono concentrati sulle memorie della senatrice monzese Maria Paola Colombo Svevo, che ha dato il nome alla residenza. Il sindaco Roberto Scanagatti, il presidente della Provincia Dario Allevi e il Prefetto Giovanna Vilasi si sono detti tutti orgogliosi di prendere parte a un’inaugurazione di tale importanza e hanno sottolineato l’importanza del ruoto delle donne nel sociale, soprattutto in questi momenti di difficoltà economica.
Canti e musica di sottofondo hanno accompagnato la visita e la benedizione del cardinale Tettamanzi: “Questa è un’opera straordinaria, che ci ricorda che quando apriamo cuore e braccia alla persona umana mettiamo in pratica il Vangelo”.
Per vedere la luce così velocemente il progetto ha ricevuto, oltre al finanziamento determinante della Fondazione Cariplo che ha concesso un milione e mezzo a fondo perduto su un costo complessivo di 3mln di euro, le donazioni della famiglia Brandone, dalle suore Pia Unione Maria Regina, e da un finanziamento agevolato chiesto dalla cooperativa Novo Millennio che con Caritas ha gestito operativamente tutto il progetto.