Monza, i numeri del Cavriga motorizzato. Oltre 10mila passaggi al giorno

Dopo la conta, ecco i numeri. Le associazioni ambientaliste che lo scorso mercoledì hanno monitorato dalle 7 alle 20.30 il traffico di viale Cavriga, per chiederne la chiusura dalle 10 alle 17, ufficializzano i riscontri raccolti.
Dopo la conta, ecco i numeri. Le associazioni ambientaliste che lo scorso mercoledì hanno monitorato dalle 7 alle 20.30 il traffico di viale Cavriga, per chiederne la chiusura dalle 10 alle 17, ufficializzano i riscontri raccolti. «Il numero totale dei veicoli transitati – illustrano in una nota Creda onlus, Legambiente Circolo di Monza, Fiab Monzainbici, Comitato per il Parco, Wwf Lombardia e Legambiente Lombardia onlus – è stato di 10896 quindi sensibilmente inferiore ai 15000 veicoli che l’assessore Confalonieri avrebbe dichiarato essere la media. Siamo pronti a confrontarci e ci dichiariamo sin d’ora disponibili a ripetere la misurazione anche in collaborazione con altri enti designati dal Comune».
Le considerazioni proseguono: «Il transito ha avuto una flessione nelle ore al di fuori dei periodi di picco, gli automezzi transitati dalle 10 alle 17 (periodo per il quale chiediamo la chiusura) sono stati 4995, con una media oraria di 713 veicoli/ora sommando entrambe le direzioni, che andrebbero ad interessare viabilità alternative. Non possiamo escludere che in prospettiva, a causa di motivazioni economiche o per scelta consapevole, molti automobilisti potrebbero modificare il proprio stile di mobilità diminuendo così il traffico cittadino. Sono necessari sia incentivi verso mobilità alternative ma nel contempo vanno messe in pratica anche azioni disincentivanti l’uso di mezzi privati motorizzati. Il tutto accompagnato da campagne informative di sensibilizzazione».
E ancora il fenomeno della circolazione abusiva all’interno del parco, rilevata nell’intersezione tra viale Cavriga e Mirabello: «Occorre rilevare il numero consistente di veicoli visti transitare da e per il viale Mirabello, senza che esponessero il permesso, quindi probabilmente in circolazione abusiva. È un fenomeno noto, al quale da tempo le nostre associazioni chiedono di porre rimedio. Il parco non deve rappresentare una via di fuga dal traffico dilagante, ma esercitare sempre più la sua funzione primaria, quella di presenza storico/artistica e naturalistica capace di attrarre turismo sostenibile al suo interno. Chiediamo all’assessore Confalonieri un confronto per aprire un dialogo sereno».