Protesta contro Stato e Mafia: collaboratore di giustizia torna sulla gru

19 settembre 2013 | 15:22
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Protesta contro Stato e Mafia: collaboratore di giustizia torna sulla gru

Ha fatto il suo dovere di cittadino. Ha collaborato con la Giustizia testimoniando contro i suoi estorsori. Oggi, per la seconda volta a distanza di un anno, Francesco Di Palo è tornato a protestare in cima ad una gru denunciando lo Stato per averlo lasciato solo.

Ha fatto il suo dovere di cittadino. Ha collaborato con la Giustizia testimoniando contro i suoi estorsori. Oggi, per la seconda volta a distanza di un anno, Francesco Di Palo è tornato a protestare in cima ad una gru denunciando lo Stato per averlo lasciato solo.

Cinquanta due anni, due figli, un’azienda di proprietà nel ramo dei sanitari, Di Palo è originario della Puglia dove viveva prima che la sua vita fosse squarciata dal contatto con la malavita. Quando le richieste di pizzo sono divenute sempre più pressanti, l’uomo ha sporto denuncia. Nel 2008 però, dopo essersi cosparso di benzina davanti allo stabilimento per protestare contro la mancanza di protezione per i testimoni di giustizia, il programma di protezione richiesto era arrivato. L’uomo però sostiene di non aver mai ricevuto le idonee attenzioni, e per questo motivo era salito sull’Arengario a Monza, un anno fa.

Da ieri notte il 52enne è tornato a far sentire la sua voce dalla cima di una gru in un cantiere privato di via Borgazzi 88. Urla contro la mafia, contro lo Stato, e non da segni di voler abbandonare la sua protesta. Sul posto sono presenti i Vigili del Fuoco, i carabinieri ed il Prefetto di Monza Giovanna Vilasi.