Vimercate, sindaco e Rampi indagati. Si difendono: “Siamo sorpresi”

4 settembre 2013 | 12:16
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Vimercate, sindaco e Rampi indagati. Si difendono: “Siamo sorpresi”

Nel fasciolo della Procura c’è il loro nome ma non sono mai stati raggiunti da avviso di garanzia

Sono sorpresi il sindaco di Vimercate Paolo Brambilla e l’ex-vicesindaco Roberto Rampi, ora deputato, dopo la scoperta avvenuta pochi giorni fa di essere sulla lista degli indagati della procura della Repubblica di Monza per presunta omissione di controllo per quanto riguarda i presunti abusi edilizi nell’area nord di Villa Sottocasa.

Il caso era scoppiato ad inizio del 2012 quando i carabinieri del Nucleo Tutela e Patrimonio avevano sequestrato alcuni documenti in comune dopo che, Rossella Moioli, curatrice del restauro della parte pubblica di villa Sottocasa, aveva sollevato la questione di presunti abusi edilizi nel restauro dell’ala privata della Villa e difformità nella presentazione di parte della documentazione necessaria per la dichiarazione di inizio attività.

«Personalmente non ho ricevuto nessun avviso riguardante questa vicenda – afferma il sindaco di Vimercate Paolo Brambilla – ci sono state delle indagini che porteranno alla verità dei fatti, ma da parte mia non ho nulla da dire. Di questa vicenda vorrei parlarne solo nelle sedi appropriate».

Sorpreso di essere comparso nel registro degli indagati per omesso controllo, anche Roberto Rampi, fino a pochi mesi fa vicesindaco, oggi deputato Pd: «Anch’io non ho ricevuto alcun avviso e sono stato sorpreso da questa situazione – afferma Rampi – non posso dire di sentirmi totalmente tranquillo, piuttosto posso dire di aver agito sempre nel rispetto delle regole e cercando di tutelare Villa Sottocasa. Quando furono svolte le indagini ero assessore alla cultura, avevo ben presente la situazione della parte pubblica della villa e del Must, non quella dell’area privata, che era di competenza solo dell’area tecnica del comune».

Dura l’opposizione cittadina con Francesco Sartini del Movimento Cinque Stelle che accusa l’amministrazione di aver avuto sempre un atteggiamento sommesso nei confronti dell’operatore privato: «L’amministrazione cittadina come è avvenuto già in altre situazioni si è dimostrata il punto debole della trattativa: con questo suo atteggiamento sommesso è stata trascinata in questa vicenda e ora dovrà trovare una soluzione – afferma Sartini – Francamente non mi sento sorpreso per quanto accaduto, ma mi sento solo di fare una costatazione amara di questa vicenda, ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza di questa maggioranza».

Ora le indagini sono chiuse e la parola passa al Gip che dovrà prendere una decisone sul rinvio a giudizio degli indagati.