Ac Monza multato di 9mila euro per razzismo. Armstrong: “Si rema contro di me”
2 ottobre 2013 | 07:54

L’Ac Monza Brianza 1912 l’ha sfangata. Per i ripetuti “cori inneggianti alla discriminazione razziale” intonati dai tifosi l’altroieri allo stadio Brianteo “in occasione delle giocate di un calciatore di colore della squadra avversaria”, il Giudice sportivo della Figc ha sanzionato la società solo con un’ammenda di 9mila euro.
L’Associazione calcio Monza Brianza 1912 l’ha sfangata. Per i ripetuti “cori inneggianti alla discriminazione razziale” intonati dai tifosi l’altroieri allo stadio Brianteo “in occasione delle giocate di un calciatore di colore (il senegalese Ameth Fall, ndr) della squadra avversaria (il Rimini, ndr), costringendo l’arbitro ad una breve sospensione della gara per gli opportuni provvedimenti”, e per i ripetuti “cori offensivi verso il portiere (Francesco Scotti, ndr)” del Rimini, il Giudice sportivo della Federcalcio ha sanzionato la società biancorossa con un’ammenda di 9mila euro e non come molti temevano, considerando gli ultimi provvedimenti presi sul fronte della lotta al razzismo, con la chiusura della curva Sud o addirittura dello stadio per una giornata.
La sanzione è tra l’altro stata “attenuata per la fattiva collaborazione della società e dei tesserati”. La decisione del Giudice sportivo, così come i fatti verificatisi l’altroieri, sono stati oggetto di comunicato in serata da parte del sodalizio di via Ragazzi del ’99. “Sono davvero deluso – dichiara il presidente inglese Anthony Armstrong-Emery – dagli atteggiamenti razzisti che alcuni dei nostri tifosi hanno avuto al Brianteo. In primo luogo, come presidente dell’Ac Monza Brianza 1912, mi sento in dovere di porgere le mie scuse al giocatore del Rimini che è stato involontario protagonista di questo brutto episodio generato dal comportamento deprecabile di alcuni tifosi. Chiedo scusa a lui e al mondo del calcio più in generale; come presidente e ancor più come essere umano continuerò a combattere per tutto quello in cui credo e che ritengo giusto, quindi contro il razzismo e la violenza. Inoltre, quello che è successo domenica rappresenta un insulto personale e una mancanza di rispetto nei confronti di quello che io e il mio team di lavoro stiamo facendo per la squadra. Spero che le persone responsabili realizzino che stanno remando contro la società, contro i suoi successi potenziali e contro la mia volontà di continuare ad investire in questo progetto. Se la Serie B o la Serie A sono gli ‘oggetti’ dei loro desideri, dei loro sogni, allora queste persone devono iniziare a comportarsi in maniera più matura e corretta”.


I fattacci dell’altroieri toccano naturalmente la sfera politica. Ieri sera in Consiglio comunale il capogruppo di Sinistra ecologia libertà, Alessandro Gerosa, ha presentato un’interpellanza al consigliere delegato allo Sport, Silvano Appiani, nella quale si afferma “che una parte della tifoseria organizzata del Monza è risaputamente legata da tempo a realtà della galassia dell’estrema destra, la cui ideologia incita alla xenofobia ed al razzismo, e che dunque questo episodio è una manifestazione di questo fenomeno in atto da tempo; tale evidenza comunque non deve affatto tradursi in una condanna del tifo e del tifo organizzato in sé, che anzi può essere portatore di molteplici positività”. Gerosa chiede dunque ad Appiani “se abbia ufficialmente preso posizione a nome dell’Amministrazione sul gravissimo avvenimento” e “se intenda prendere contatti con la dirigenza dell’Ac Monza perché la stessa si attivi per contrastare la diffusione di xenofobia, razzismo e intolleranza all’interno della propria tifoseria contribuendo invece a valorizzare le sue positività”.
Diametralmente opposto è invece il pensiero dell’ex assessore allo Sport, Andrea Arbizzoni, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – CentroDestra Nazionale: “Sposo totalmente tutto quanto scritto nel comunicato dalla curva Pieri. L’ammenda di 9mila euro? La Federcalcio, ma anche le leghe, ragionano così, con la repressione. Io sono contrario alla chiusura delle curve: sono provvedimenti che non servono a niente”.

A proposito di spettatori, alcuni di loro l’altroieri hanno patito un danno di 3 euro per un problema alle biglietterie. Invece del tagliando da 12 euro destinato ai tifosi locali della curva Sud, alcuni supporters monzesi (si stima una decina) hanno ricevuto un tagliando da 15 euro, quello riservato ai tifosi ospiti della curva Nord. Il problema è che gli addetti alla biglietteria, ignoranti del tariffario del Monza, hanno preteso, e ottenuto, il pagamento della cifra stampata sul tagliando. Al di là della restituzione di quanto dovuto, il club biancorosso dovrebbe pensare seriamente a levare quella schifezza di discriminazione tra tifosi locali e ospiti, purtroppo presente anche in molti altri stadi italiani. Già un tifoso che segue la propria squadra in trasferta sopporta costi sempre più elevati (sia che vada in automobile, in pullman o in treno); se poi lo si umilia facendogli pagare il biglietto d’ingresso allo stadio maggiorato rispetto ai padroni di casa, pur vedendo la partita dalla stessa identica distanza, può diventare comprensibile lo stato di eterna conflittualità tra le frange estreme dei supporters e i conducenti del “carrozzone” chiamato calcio. In fin dei conti stabilire due prezzi differenti per lo stesso ordine di posti non è una discriminazione? Anche questo è razzismo, Mr. Armstrong.
Domani il Monza inizierà l’avventura stagionale nella Coppa Italia Lega Pro. Al Brianteo alle ore 15 giocherà contro l’Albinoleffe, formazione di Prima Divisione: chi si aggiudicherà la gara secca affronterà il 23 ottobre la vincente tra Südtirol e Renate. Domenica prossima, invece, per il campionato il Monza ospiterà il fanalino di coda Bra.