Alcatel: sciopero e corteo a Vimercate. Giovedì al ministero

Quattro ore di sciopero e un corteo fino al comune di Vimercate. Inizierà domani la mobilitazione dei lavoratori Alcatel di Vimercate dopo l’annuncio arrivato settimana scorsa di un taglio di 568 addetti a livello italiano
Quattro ore di sciopero e un corteo fino al comune di Vimercate. Inizierà domani la mobilitazione dei lavoratori Alcatel di Vimercate dopo l’annuncio arrivato settimana scorsa di un taglio di 568 addetti a livello italiano, di cui 350-400 dovrebbero coinvolgere proprio la sede brianzola.
Inizia una settimana importante per l’Alcatel-Lucent che nei prossimi due giorni cercherà di trovare un sostegno tangibile alla sua crisi dalle istituzioni: domani un corteo di lavoratori partirà dalla sede dell’azienda e si recherà fino in piazza Unità d’Italia a Vimercate dove incontrerà le istituzioni cittadine e alcuni sindaci del circondario. Giovedì sarà invece il giorno dello sciopero nazionale a Roma, dove tutti i dipendenti della multinazionale si troveranno sotto il Ministero dello Sviluppo economico per far sentire la propria voce. Nel frattempo ai piani alti i delegati sindacali e i vertici dell’azienda dialogheranno con gli uomini del ministero per avere delle risposte: “L’unica cosa certa in tutto quello che sta accadendo, sono i tagli previsti per l’Italia, che andranno a colpire almeno per il 50% il settore ricerca e sviluppo – afferma Adriana Geppert, delegata Rsu – negli ultimi mesi dal Roma abbiamo sentito spesso belle parole sull’importanza del nostro lavoro e su quanto sia strategico a livello nazionale: ora vogliamo un impegno concreto con più fatti e meno parole”.
Venerdì, dopo l’incontro, in due ore di assemblea, verrà riportato a tutti i lavoratori quanto discusso. Un’assemblea che potrà decidere, in caso di brutte notizie, anche una serie di prossime mobilitazioni: “Per settimana prossima abbiamo già in agenda un incontro in Regione Lombardia, con annesso sciopero sotto il palazzo regionale – continua Adriana Geppert – Anche la Regione deve dimostrarci concretamente che tiene al lavoro dei lombardi”.