
Interviene in prima persona il sindaco di Arcore Rosalba Colombo sul caso del bitumificio Doneda, diventato ormai terreno di scontro in consiglio comunale.
Interviene in prima persona il sindaco di Arcore Rosalba Colombo sul caso del bitumificio Doneda, diventato ormai terreno di scontro in consiglio comunale.
“Adesso basta sfruttare la questione del bitumificio per giocare al Risiko della politica. E diciamo anche un’altra cosa a chi sta sfruttando questa situazione per conquistare visibilità: qui c’è di mezzo la qualità della vita dei vostri concittadini. C’è di mezzo il futuro della frazione di Bernate così come la conosciamo e amiamo. C’è di mezzo un lavoro condotto ininterrottamente dal Comune e dai cittadini da due anni e mezzo a questa parte. Un lavoro che adesso è nella sua fase più delicata”. Questo l’incipit della lettera pubblica sul caso Doneda scritta dal primo cittadino.
LA VICENDA. Tutto nasce nel 2008 quando l’azienda Doneda chiede l’autorizzazione di costruire un bitumificio sul territorio di Bernate: una richiesta prima accettata dall’allora giunta Rocchini di centrodestra e dopo rifiutata. Un rifiuto però tardivo, che ha portato il consiglio di stato nell’agosto del 2013 a dare ragione a Doneda, che potrà costruire quanto deciso 5 anni fa. Ora il tentativo di trovare un compromesso con il costruttore, ha infiammato i rapporti tra il Pd e gli ex alleati in consiglio comunale di Sel:
“Inutile dire quanta delicatezza sia richiesta in questo preciso momento: il Comune sta facendo e farà tutto il possibile per difendere la richiesta dei cittadini che il bitumificio non venga realizzato su suolo arcorese – continua il sindaco Colombo – E’ chiaro a chiunque che non è con risposte di pancia, né con slogan, né con la caccia forzosa alla visibilità, che questa situazione può essere risolta per il meglio. Nonostante ciò, cosa dobbiamo ascoltare in consiglio comunale? Il partito SEL di Arcore, ormai fuori maggioranza e fuori Giunta, pretende che il Comune rompa i rapporti con l’azienda Doneda di punto in bianco, definitivamente. SEL ci chiede di sbattere la porta in faccia a queste persone, autorizzandole di conseguenza a non ascoltare più, nemmeno per un secondo, la voce di Arcore e dei suoi cittadini. Stando alle pretese di SEL, dovremmo mandare alle ortiche due anni e mezzo di impegno ininterrotto nella direzione della non realizzazione dell’impianto né a Bernate né altrove”.
Dopo la decisione del consiglio di stato il coltello dalla parte del manico è ora in mano alla Doneda che potrò decidere di iniziare anche subito i lavori anche se il sindaco tenterà fino all’ultimo di trovare una soluzione che accontenti entrambi.