Brugherio, l’asilo nido dello spreco

17 ottobre 2013 | 23:00
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Brugherio, l’asilo nido dello spreco

Lavori in un asilo realizzati in maniera discutibile e collaudati troppo tardi. Ditte appaltatrici che falliscono e assicurazioni che non pagano le fidejiussioni a causa dei ritardi nel collaudo. Succede spesso nei comuni italiani, fino a poco tempo fa considerati il bengodi dello spreco. Ed è successo a Brugherio.

Lavori in un asilo realizzati in maniera discutibile e collaudati troppo tardi. Ditte appaltatrici che falliscono e assicurazioni che non pagano le fidejiussioni a causa dei ritardi nel collaudo. Succede spesso nei comuni italiani, fino a poco tempo fa considerati il bengodi dello spreco. Ed è successo a Brugherio. Ad accendere un faro sull’ennesimo spreco costato all’erario almeno 100 mila euro è l’ex assessore, poi defenestrato dalla Giunta Ronchi, Massimo Pirola.

I FATTI – La vicenda parte nel 2006 quando iniziano alcuni lavori di ristrutturazione all’Asilo Nido Torrazza. La ditta che vince l’appalto è la Cooperativa Pavese Scarl di Genova. Il 29 maggio terminano i lavori e si attende il collaudo. Ma questo non viene fatto fino al 2 settembre 2010, esattamente una anno e quattro mese dopo, quando a farlo è un tecnico oggi assessore ai lavori pubblici Mauro Bertoni. In quel frangente il tecnico accerta che mancano alcuni adeguamenti importanti alla sicurezza della struttura (lavori per ottenere la certificazione termica e acustica e altri) e che – in soldoni – il lavoro pagato 320 mila euro alla coop di Genova, fallita nel 2011, non è valso la spesa.
Il Comune, a quel punto, avrebbe potuto intascare la fidejiussione dall’assicurazione, ma essendo trascorso troppo tempo tra lavoro e collaudo, questo non avviene. Il Comune di Brugherio, stando alla dichiarazione della Sun Insurance Office Limited del novembre 2011, è decaduto dal diritto di riscuotere la garanzia fideiussoria. A questo punto l’11 settembre 2013 l’amministrazione ha pubblicato una determina nella quale ha stabilito di recuperare un’altra polizza fidejiussoria del 2008 di 55 mila euro e poi di rifare tutte le certificazioni mancanti, preso atto che la ditta appaltatrice è sparita. Da non dimenticare che per la facciata dello stesso Asilo era stata incaricata la Coop Pavese Scarl di Pavia per circa 20 mila euro, ma che anche questa è irreperibile.

A questo punto non solo si paga lo spreco di lavori realizzati male, ma anche il fatto che dovranno essere rifatti. «Chi sono i responsabili di quanto è accaduto? – si chiede Pirola – Quali sono i danni diretti e indiretti dovuti alla mancanza di controlli da parte degli addetti? Non ci possiamo più permettere questo modo illegale di gestire il bene pubblico, e neppure possiamo giustificarli».
Un informazione preziosa: la Cooperativa Pavese di Genova è fallita il 13 gennaio del 2011, e per avere l’eventuale fattura il Comune dovrà contattare il curatore fallimentare.