Fuori dal Pantano: “A San Rocco una consuetudine che spaventa”

8 ottobre 2013 | 02:02
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Fuori dal Pantano: “A San Rocco una consuetudine che spaventa”

«Prostituzione “sotto casa”, assembramenti etnici “chiusi” e per nulla rassicuranti, sgommate di auto di grossa cilindrata»: il comitato Fuori dal Pantano torna a far parlare, e a parlare, di sè.

«Prostituzione “sotto casa”,  assembramenti etnici “chiusi” e  per nulla rassicuranti, sgommate di auto di grossa cilindrata a mani di personaggi sprezzanti di tutto e di tutti»: il comitato Fuori dal Pantano torna a far parlare, e a parlare, di sè attraverso una lettera fiume che denuncia lo stato del degrado e il senso di abbandono in cui si sente lo storico quartiere di Monza San Rocco.

«Una volta nei bar, nei circoli o nella piazzetta di San Rocco, le persone si soffermavano a parlare di famiglie, di studi dei figli e, nel peggiore dei casi, di malattie più o meno gravi. Oggigiorno, girando nei bar (sempre più numerosi, evitando le ore serali di “coprifuoco” per la frequentazione), nei circoli e nella piazzetta della fontana, l’attenzione dei più cade drammaticamente sul tema della “sicurezza”.
Anche i pensionati, non più distratti dai cantieri ormai inesistenti in città, disquisiscono di “serrande ed infissi di ferro”, “porte blindate antisfondamento”, “ chiavi defender”,  “chiave bulgara” “bloccadischi” e via dicendo».

Giornate e soprattutto nottate poco tranquille, quelle che caratterizzano lo scorrere del tempo a San Rocco a detta del comitato Fuori dal Pantano:« Oramai si vive con le consuete avvisaglie di prostituzione “sotto casa”, con assembramenti etnici “chiusi” e  per nulla rassicuranti, con sgommate di auto di grossa cilindrata a mani di personaggi sprezzanti di tutto e di tutti;  poi,  nei rari casi di presenza di vigilanza, tutto sparisce per poi rapidamente ripresentarsi. Che dire? San Rocco al suo abituale degrado, mai contrastato efficacemente dal Palazzo,  si va consolidando anche la mancata sicurezza della persona e dei beni di proprietà e le intrusioni nelle abitazioni sono diventate una consuetudine che spaventa. La “piazzetta degli zampilli” è ormai tutto tranne che zona di aggregazione: i suggerimenti per spostare in questo ambito la locale Posta nono sono mai stati presi in considerazione, i commercianti “tradizionali” sono fuggiti e la sera qui si trovano solo le pantegane e qualche disadattato. Non parliamo poi dell’ area “ex Fossati-Lamperti” , della zona “depuratore” o del “tunnel Borgazzi-Gentili”:  sono le gravi evidenze di politiche fallimentari che hanno contribuito al degrado,  al sorgere del disagio e alle frequentazioni insane».

La questione è giunta prontamente all’interno del palazzo comunale e altrettanto prontamente l’assessore alla Sicurezza, Paolo Confalonieri, ha risposto: «Le segnalazioni contenute nella lettera che porta la firma di Fuori dal Pantano sono giunte sulla mia scrivania – spiega – Ho provveduto immediatamente e inoltrarle ai Carabinieri: da sempre, infatti, siamo in contatto con il Comando per tenere monitorata la situazione e vigilare sulla sicurezza dei cittadini».