La Brianza mormorò: qui lo straniero passa e si integra

Presentato il quinto rapporto sull’immigrazione in Brianza. Il 63,4% sono diplomati e i laureati sfiorano il 20%. Ben sette su 10 presenti vivono in alloggio privato e di questi il 21,6% dice di avere una casa di proprietà. Diminuiscono gli irregolari
Stranieri sì, ma meglio se laureati. Fra le pieghe del quinto rapporto sull’immigrazione in Provincia di Monza (dati relativi al 2012) è emerso che il 63,4% degli stranieri presenti sul territorio sono diplomati, contro una media regionale del 59% e che i laureati sfiorano il 20% a fronte dell’analogo dato regionale pari al 14,9%. Il documento, presentato mercoledì mattina a palazzo Grossi, illustra i dati relativi alla presenza di stranieri in Brianza. La somma complessiva dice che sono 76 mila, contro i 77 mila dell’anno precedente. La comunità più numerosa? Quella romena, tant’è che dei 76 mila stranieri presenti in Brianza, 31 mila arrivano dall’Est Europa.
A livello regionale la presenza complessiva di stranieri vede la Brianza al quinto posto assoluto dietro le Province di Milano, Brescia, Bergamo e Varese. Ancora più significativo appare il dato relativo ai cosiddetti irregolari, vale a dire quelli senza permesso di soggiorno, che negli ultimi sei anni presi in considerazione dallo studio passano dal 23% al 7,1% delle presenze totali. Quanto al lavoro, è stata registrata una crescita sia degli occupati regolari a tempo indeterminato che dei disoccupati, che in entrambi i casi raggiungono i valori massimi registrati dal 2006: rispettivamente uno straniero su tre ed uno straniero ogni sei.
“L’obiettivo è rafforzare la governance a livello locale – ha spiegato il presidente Dario Allevi – sviluppando le sinergie più utili tra le diverse istituzioni e costruendo reti di apprendimento finalizzate a migliorare i livelli di integrazione. La Brianza si conferma una terra ambita, nonostante la crisi, in grado di assorbire e integrare la forza lavoro degli stranieri regolari che risiedono qui”.
Fra le curiosità emerse dal rapporto compare quella relativa allo stato di famiglia degli stranieri. Le comunità moldave e ucraine presentano alte percentuali di componenti che vivono soli; gli albanesi sembrano preferire la vita di coppia con figli (72,4%), mentre i senegalesi finiscono per passare da scrocconi che vivono da parenti o conoscenti. Capitolo casa: ben sette migranti su 10 presenti nella nostra Provincia vivono in alloggio privato e di questi il 21,6% dice di avere una casa di proprietà, mentre il restante 48,9% vive in abitazioni in affitto.