La Tav merci incombe su Monza, il comitato San Fruttuoso in allarme

3 ottobre 2013 | 14:47
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La Tav merci incombe su Monza, il comitato San Fruttuoso in allarme

Fra tre anni potrebbero arrivare convogli lunghi fino a 800 metri, con carri alti 4, e carichi da 2 mila tonnellate. Ne passeranno più di 10 ogni ora, giorno e notte. A rischio il traffico passeggeri

Treni come se piovesse, a tutte ore del giorno e della notte. Treni lunghi e grossi, treni pensanti che fra non molto potrebbero mettere la città della regina Teodolinda sotto assedio. Lo scenario, apocalittico, è un tantino esagerato. Tuttavia, potrebbe non essere così lontano dalla realtà visto e considerato ciò che scrive il comitato San Fruttuoso 2000, lo stesso che per anni si è battuto per ottenere l’interramento dell’ultimo tratto della statale 36.

In una nota stampa diramata poche ore fa, spiegano che fra tre anni potrebbero arrivare convogli lunghi fino a 800 metri, con carri alti 4, e carichi da 2 mila tonnellate. Ne passeranno più di 10 ogni ora, giorno e notte. Si chiama Tav merci del Gottardo che viaggerà sulla linea Milano – Chiasso e che Rfi ha intenzione di riqualificare proprio per consentirne il transito.

“Il momento dell’apertura dei cantieri si avvicina – spiega il gruppo di lavoro sulla mobilità del comitato -. C’è già un progetto di Rfi per la tratta Chiasso-Seregno, un intervento da 1 miliardo e 300 milioni, dal 2003 in attesa del via libera del Cipe”. Il dettaglio del progetto prevede un quadruplicamento sulla linea da Bivio Rosales a Seregno-Desio per circa 37 chilometri. Il problema è: come attraverseranno Monza? E il rischio, come è facile intuire, è di soffocare il già asfittico trasporto passeggeri.

Le alternative non sono molte: o lungo la Milano – Chiasso o lungo la Milano – Lecco. La prima soluzione è la più probabile, anche se richiede un grosso intervento di adeguamento della galleria che passa sotto il centro storico. Rfi sta premendo sull’acceleratore e la Confederazione elvetica stanzierà un prestito di 230 milioni a tasso agevolato alle Ferrovie italiane, a condizione che i lavori della nuova linea collegata alla galleria del Gottardo partano al più presto e che tutto sia pronto per il 2016. Le linee passeggeri, ovviamente, rischiano di uscirne penalizzate da questa ristrutturazione.

“La Brianza ha una necessità cronica di trasporto pubblico rapido ed efficiente – dice -. La Tav merci sarà pure importante, ma per i cittadini servono metropolitane Bettola verso il nord di Monza e nella zona di Vimercate” e sui collegamenti, occorrono più collegamenti est-ovest e urgono le metrotranvie di Seregno e Limbiate. I progetti ci sono, rilanciamoli”