“Monza dice no al Fascismo”: ecco l’appello di Anpi e Aned

21 ottobre 2013 | 09:33
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“Monza dice no al Fascismo”: ecco l’appello di Anpi e Aned

“Diciamo nò al Fascismo”. È questo l’appello che l’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) e l’Aned (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) hanno rivolto alla città di Monza.

“Diciamo no al Fascismo”. È questo l’appello che l’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) e l’Aned (Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) hanno rivolto alla città di Monza sabato scorso organizzando un presidio Antifascista in piazza Centemero.

«A Monza sono presenti almeno tre associazioni di chiara ispirazione fascista. – ha spiegato Rosella Stucchi di Anpi – Lealtà Azione, con sede in via Dante da due anni, ha recentemente ospitato un’iniziativa con un vetereno della Decima Mas che compì eccidi di civili e partigiani tra il ’43 e il ’45. Forza Nuova, rappresentata in città da Leonardo Crociato, spesso in piazza con banchetti contro gli immigrati. Casa Pound, i cui militanti si autodefiniscono fascisti del terzo millennio, presente a Monza dal 2008. Questi gruppi strumentalizzano la crisi economica  e sociale in atto e il crescente disagio dei giovani e dei cittadini indicando il”nemico”da battare nell’immigrato, alimentando un clima di intolleranza e di conflitto tra i poveri.».

“Soggetti pericolosi”: così i rappresentati delle due associazione hanno definito i componenti dei tre gruppi politici monzesi e alla luce di questa considerazione hanno poi rivolto il loro appello anche all’Ammistrazione monzese: «Chiediamo all’amministrazione comunale, nel rispetto della nostra Costituzione, di inserire nel regolamento per la concessione degli spazi pubblici, il requisito “Antifascista”». A tal proposito il consigliere di Sel, Alessandro Gerosa, presenterà in consiglio una mozione che auspica possa trovare l’adesione unanime del parlamento cittadino: «Con questa mozione la giunta si impegnerà a prendere dei provvedimenti per impedire l’agibilità politica di questi gruppi (ad esempio i gazebi di propaganda). Inoltre si impegnerà a coordinarsi con il Prefetto affinchè vi sia il pieno rispetto delle leggi antifascismo esistenti. Infine svilupperà iniziative che possano ricordare alla cittadinanza la dura lotta che è stata portata avanti contro il fascismo».