Il Lambro tiene 15 comuni con il fiato sospeso. I numeri del fiume

Il Lambro, che nasce dalla sorgente Menaresta, quasi a mille metri d’altitudine, e si snoda attraverso 130 chilometri e 6 province lombarde, torna al centro dell’attenzione per la prossima chiusura del Cavo Diotti e l’allerta piene. Ecco i suoi numeri in Brianza.
È l’arteria liquida della Brianza, taglia da nord a sud la provincia ed è uno dei simboli del territorio. Il Lambro, che nasce dalla sorgente Menaresta, quasi a mille metri d’altitudine, e si snoda attraverso 130 chilometri e 6 province lombarde, torna al centro dell’attenzione per la prossima chiusura del Cavo Diotti e l’allerta piene. La maxiesercitazione che ha avuto luogo venerdì e sabato ha coinvolto 300 volontari e 15 comuni brianzoli lungo l’asta del fiume.
Da nord, il serpentone d’acqua brianzolo prende il “la” a Briosco per poi bagnare Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza, Triuggio, Albiate, Sovico, Lesmo, Macherio, Biassono, Arcore, Villasanta, Monza e Brugherio prima di scorrere verso il milanese e il lodigiano. E ancora i parchi: il Parco Regionale della Valle del Lambro, il Parco di Monza e il Parco Media Valle del Lambro sono tutti interessati dal passaggio del Lambrus, dal greco “lucente”, quasi un ossimoro oggigiorno, data la qualità delle acque.
Monza, Carate Brianza e Brugherio paiono essere i tre comuni brianzoli maggiormente preoccupati dalle possibili conseguenze di un’esondazione. Ad Agliate, frazione di Carate Brianza, sabato mattina, durante l’esercitazione, con l’intervento delle Unità Cinofile, del Corpo Forestale dello Stato e della Protezione Civile, si è simulata la ricerca di due dispersi, quarantacinque minuti di tempo, prima dell’avvento dell’ipotetica piena, sei uomini, due cani e il coordinamento gestito da remoto. Nel frattempo, la Protezione Civile ha montato le paratie a riparo delle numerose abitazione adiacenti al letto del fiume. Lo spettro Lambro torna a far paura. «Tutto dipenderà dalle previsione del tempo – il commento di un supervisore della Protezione Civile – quello che preoccupa sono le “bombe d’acqua”, precipitazione intense che non darebbero modo al terreno di assorbire l’urto idrico, anche a causa dell’urbanizzazione. La città messa peggio? Monza, senza dubbio. È sorta attorno al fiume e molti punti sono interessati dal passaggio del Lambro. E poi attenzione agli affluenti, non tutti sono monitorati».
Gli affluenti, 27 in totale, alcuni poco rilevanti e alcuni noti: dalle varie Rogge, alla Bevera, passando per la Molgora. Occhi anche su di loro, dunque. Mentre in paese, ad Agliate, che chi, scherzando, propone di inscenare una “danza della pioggia al contrario”. Un modo come un altro di esorcizzare lo spettro.