Open Village Monza, progetto al palo. Tavecchio: “Combatteremo in tutte le sedi”

Il progetto di Alesso Tavecchio non s’ha da dare, o almeno per ora. A porre un freno è ora l’assessore all’urbanistica del comune di Monza, Claudio Colombo
Il progetto di Alesso Tavecchio non s’ha da dare, o almeno per ora. A porre un freno è ora l’assessore all’urbanistica del comune di Monza, Claudio Colombo, che un comunicato fiume, illustra le ragioni del mancato permesso.
«Per quanto ci riguarda il progetto proposto dalla Fondazione Tavecchio ha il solo limite di non essere realizzabile sull’area proposta perché interessa un’area libera e verde su cui lo strumento urbanistico vigente non consente interventi. La Fondazione chiede all’amministrazione di derogare al piano ma ciò contrasterebbe con le recenti determinazioni del Consiglio comunale, che si è già espresso affermando la necessità, per nuovi interventi, di procedere prioritariamente sulle aree dismesse e sottoutilizzate in attesa della revisione dello strumento urbanistico. Inoltre il Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) individua l’area in questione tra quelle di interesse paesaggistico». Secondo l’assessore Colombo alla Fondazione di Alessio non è mai stata preclusa la possibilità di presentare il progetto al vaglio degli organismi amministrativi competenti.
A questa lettera Tavecchio, che da anni si batte per portare avanti la sua battaglia sociale, risponde con profonda amarezza: «Ancora una volta ecco la leggerezza e la negligenza con cui viene trattato il progetto Open Village Monza della Fondazione Alessio Tavecchio onlus, attiva sul territorio dal 1999. Viene evidenziato subito il limite di non poter edificare sul nostro terreno in quanto interessa un’area libera e verde su cui lo strumento urbanistico vigente non consente interventi. Ciò non è assolutamente vero. Il nostro terreno consiste in un’area di 12.000mq di cui 8.500mq edificabili per servizi ad uso pubblico, inserito nel Piano dei Servizi vigente, e un’area di 3.500mq di area verde che era in variante nel passato PGT. Il terreno di 8.500mq infatti ci era stato concesso dall’Amministrazione Faglia in diritto di superfice per realizzare il nostro progetto dell’Open Village Monza. (…)
La presente amministrazione sembra propensa a cambiare le carte in tavola ed a rimettere in discussione tutto, anche quanto affermato dalla stessa Giunta Scanagatti con una delibera di giugno del 2012 nella quale si affermava molto chiaramente l’interesse “politico” e tecnico dell’amministrazione comunale nei confronti del progetto della nostra Fondazione. È vero che “verba volant, scripta manent” ma la nostra buona memoria ci consente di affermare che durante uno degli incontri con Colombo, lo stesso assessore ebbe la bontà di dichiarare che la soluzione al problema della cubatura della realizzazione del progetto Open Village avrebbe potuto trovarsi sul parametro 1.0 anziché 1.2 come da noi auspicato. Intuendo sempre più la riluttanza da parte dell’attuale Amministrazione a recepire questo progetto, la Fondazione Tavecchio ha infine proposto, in una riunione avvenuta alla presenza del Sindaco, di concedere tutto il terreno di proprietà della Fondazione al Comune, in cambio di una equivalente area dismessa in zona anche peggiore rispetto a quella attuale. Proposta accolta, apparentemente, con molto interesse dall’Assessore Colombo stesso ma alla quale, purtroppo, non mi stato dato seguito né verbale nè scritto».
Il presidente Alessio Tavecchio, che ha grinta da vendere, rimane più che mai convinto di dover continuare la sua “lotta per la sopravvivenza in tutte le sedi e con tutti i mezzi a nostra disposizione”.
A sposare la causa della Onlus monzese è il consigliere comunale del Pdl, Martina Sassoli: «È impossibile non appoggiare il progetto dell’Open Village. Nato ai tempi della giunta Mariani, fu accolto positivamente da tutti singolarmente. Ha un valore sociale inestimabile: le associazioni come quelle di Alessio devono essere aiutate, essergli grati perchè colmano i gap amministrativi in fatto di welfare. È sconvolgente che un assessore all’Urbanistica dia un no secco a questo nobile progetto senza valutarne una ricollocazione. Si tratta di uno spreco di risorse derivato dalla mancanza di lucidità di questa amministrazione».
Il consigliere Sassoli ha poi ricordato che mercoledì prossimo la provincia di Monza e Brianza istituirà l‘osservatorio urbanistico: «Grazie all’osservatorio i comuni potranno fare le loro segnalazioni e quindi proporre eventuali modifiche al Ptcp, strumento flessibile in base alle esigenze dei comuni. La giunta Scanagatti ha sempre detto di essere vicina al mondo del sociale ma le parole non servono se poi ci si trincera dietro ad un nò secco».