Pioltelli lascia: “Il consiglio comunale non è più quello di un tempo”

25 ottobre 2013 | 02:47
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Pioltelli lascia: “Il consiglio comunale non è più quello di un tempo”

Ha reso trasparente il consiglio comunale di Monza per dieci lunghi anni. Armando Pioltelli, volto noto della politca monzese prima come consigliere dei Ds poi come cronista del parlamentino cittadino sull’Arengario.net, ha deciso di appendere taccuino e penna al chiodo.

Ha reso trasparente  il consiglio comunale per dieci lunghi anni. Armando Pioltelli, volto noto della politca monzese, prima come consigliere dei Ds poi come cronista del parlamentino cittadino sulle pagine web dell’Arengario, ha deciso di appendere taccuino e penna al chiodo. Oltre 500 sedute, di cui 380 nei panni del consigliere, che lo hanno visto sentinella vigile dal 21 ottobre 2013 al 21 ottobre 2013.

Orgoglioso del lavoro svolto in questi anni, Pioltelli si è detto in parte anche deluso: «Il consiglio comunale non è più quello di un tempo, prima era decisionale ora ci si ritrova quasi esclusivamente per votare questioni di carattere statale. La giunta monzese, come del resto quelle di tutti i comuni, veste i panni dell'”esattore” del Governo, quella che è venuta a mancare è la vita politica».

Due lustri in cui il buon Pioltelli è stato fedele testimone dei tempi che cambiano: «Per i giovani che si approcciano alla politica non è uno dei periodi migliori. – spiega – Non hanno la formazione adeguata, mancano i veri maestri politici di un tempo che li aiutino a camminare con le proprie gambe. Prima c’era un maggior confronto, un’agorà, ora è venuta meno la trasmissione del sapere. La politica di oggi è vissuta più freddamente, ai miei tempi ci si metteva più cuore e passione. C’era una maggiore partecipazione, il consiglio comunale ormai non detiene più alcun potere».

Nel suo quaderno a quadretti formato A4 Armando ha sempre annotato ogni minimo fatto delle sedute dell’Assise monzese e chi, meglio di lui, può ora esprimere la sua personale opinione sul lavoro svolto finora dalla giunta guidata da Roberto Scanagatti: «Chi sta compiendo un ottimo lavoro è il primo cittadino Scanagatti, la giunta, salvo qualche eccezione, un po’ meno».  Qualche monito? «In primis al presidente del consiglio Donatella Paciello: non forzi troppo la mano e faccia un passo indietro. Si fermi, prenda atto e faccia un regolamento in cui i tempi non siano troppo stretti e dove ci siamo più sedute di question time. − spiega – La giunta, poi, non dovrebbe limitarsi alle conferenze stampa bensì incentivare la patecipazione, quella vera, partendo dal basso, dai cittadini».

“Cronista sgrammaticato” così si definisce Armando Pioltelli che dei malumori nati in seno alle sue cronache online non ha mai fatto segreto: «Inizialmente qualcuno ha storto il naso, persino all’interno del mio gruppo i DS. Il mio mantra è “trasparanza” e oltre a dirlo ci credo pure, non si può sempre e solo elencare le cose buone che si fanno bisogna anche essere critici verso se stessi oltre che verso gli altri. Sono dell’idea che sia doveroso far capire che non sempre si può ottenere la luna nel pozzo, è necessario prendere atto delle osservazioni di tutti per trarre delle soluzioni ai problemi. Da qui nasce il mio motto “uniti si vince”».

Qualche sassolino dalla scarpa prima si salutarci Armando se lo è levato: «Quando sedetti in consiglio con Rifondazione Comunista ero felicissimo. Mi prendo due meriti che forse non mi saranno mai riconosciuti: il primo è di aver impedito a Monza la costruzione dell’inceneritore e l’aver dato inizio alla raccolta differenziata.  Il secondo è il percheggio interrato di piazza Trento e Trieste ma chi godette dei meriti al taglio del nastro fu il centro destra che in origine era contrario».