Sciopero alla Micron, Cisl: “Lo Stato deve aumentare il proprio impegno”

5 ottobre 2013 | 14:20
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Sciopero alla Micron, Cisl: “Lo Stato deve aumentare il proprio impegno”

Presidio dei lavoratori Micron davanti alla sede di Agrate Brianza. Un centinaio di lavoratori hanno partecipato alla riunione e allo sciopero di un’ora indetto dalle Rsu e dalle sigle sindacali.

Presidio ieri dei lavoratori Micron davanti alla sede di Agrate Brianza. Un centinaio di lavoratori hanno partecipato alla riunione e allo sciopero di un’ora indetto dalle Rsu e dalle sigle sindacali.

Obiettivo focalizzare l’attenzione sulla situazione dell’azienda, una costola di St, che non ha avuto fino ad ora particolari rassicurazioni sul proprio futuro.

“Stiamo parlando di un’azienda di eccellenza con 530 dipendenti che progetta e produce componenti di microelettronica di altissimo livello – afferma Gigi Redaelli, segretario Fim Cisl Brianza – ad oggi si parla di un trasferimento dell’azienda forse a Vimercate, ma non è questo a preoccuparci: ciò che ci preme di più è conoscere le possibilità di sviluppo e la volontà di investimento da parte degli azionisti”.

A livello globale sono iniziati una serie di licenziamenti nelle sedi estere del gruppo e la paura è proprio che questi colpiscano anche l’Italia.

“Il maggiore azionista di St-Micron è il ministero del tesoro italiano e credo che debba mettere il massimo impegno economico per questa azienda strategica – continua Redaelli – in Francia, dove lo stato partecipa sempre come azionista di maggioranza, gli investimenti sono stati di circa 2 miliardi di euro: qua in Italia parliamo di 540 milioni ma che andranno a regime solo nel 2017. Vogliamo più attenzione e impegno: non possiamo pensare di perdere questo patrimonio umano e tecnologico”.