Senza slot meno Irap? A Monza c’è chi dice: “Non le tolgo per principio”

Uno sgravio pari allo 0.92% per tutti i gestori dei bar che decideranno di rimuovere dal proprio esercizio le slot machine.
Uno sgravio pari allo 0.92% per tutti i gestori dei bar che decideranno di rimuovere dal proprio esercizio le slot machine. In caso contrario mani al portafoglio: previste penalizzazioni dello stesso valore per chi non lo farà.
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la legge regionale contro la ludopatia. Tra gli obiettivi, la prevenzione e il contrasto delle dipendenze da gioco d’azzardo e il trattamento di chi ne è affetto.
Nel capoluogo brianzolo il consigliere di “Una Monza per tutti”, Anna Martinetti, ha presentato un’ordinanza in comune per dire nò alle “macchinette mangia soldi”. Tanti coloro che hanno aderito allo slot mob del 5 ottobre ma anche anche chi non cede.
«Sono a conoscienza degli sgravi che Regione Lombardia ha intezione di concedera a chi rimuoverà le slot – spiega Patrick del “Teodolinda Bar” -. Noi siamo dei concessionari e ciò significa che, per le sigarette così come per le slot, lo Stato incassa degli utili. Noi siamo sempre molto attenti e sensibili sia verso la salute fisica che mentale delle persone che vengono nel nostro bar, ma alla rimozione delle slot diciamo nò».
Una questione di principio per il gestore del centralissimo bar monzese «Piuttosto che campagne di sensibilizzazione di questo tipo si dovrebbe elimare tutto ciò che non fa bene: le slot sono solo una piccolissima parte. Le macchinette costituiscono per noi il 10% delle entrate: si tratta di una cifra davvero minima e nulla comporterebbe alla mia attività in termini economici il privarmene. Ritengo però si tratti di una contraddizione e da qui il mio rifiuto. O tutto o niente. Queste sensibilizzazioni politiche sono ben accette ma costituiscono una restrizione e non risolveranno certo il problema che andrebbe invece estirpato alla radice».
Di opinione opposta Franco, titolare del bar Fossati a Monza «Sono d’accordo a togliere le macchinette là dove ci fossero degli sgravi fiscali. Non eravamo a conoscienza della campagna di sensibilizzazione messa in atto a Monza o avremmo aderito anche noi. La nostra clientela è di un certo tipo, vista anche la nostra centralissima posizione, e non si tratta di persone che spendono parecchi soldi giocando piuttosto qualche euro sorseggiando il caffè. Sono favorevole a queste iniziative e auspico in una maggiore comunicazione da parte delle istituzioni».
Previsto anche il divieto di collocare nuovi apparecchi entro un limite massimo di 500 metri da ‘luoghi sensibili’ come scuole e oratori.