Virtuani neo segretario provinciale del Pd. “Lavoro, consumo di suolo e scuola sono le mie priorità”

28 ottobre 2013 | 00:20
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Virtuani neo segretario provinciale del Pd. “Lavoro, consumo di suolo e scuola sono le mie priorità”

Lo abbiamo incontrato alla sua prima conferenza stampa da neo eletto e gli abbiamo posto qualche domanda per conoscerlo un po’ più da vicino. Ecco l’intervista

Ventisei anni, monzese di nascita ma da una vita in quel di Brugherio, laureato in Lettere moderne, con un contratto precario scaduto da poco in tasca, Pietro Virtuani ha la speranza di poter continuare nella ricerca universitaria. Al termine degli scrutini ieri, domenica 27 ottobre, è stato eletto segretario provinciale del Pd Monza e Brianza con il 68,62% battendo il suo avversaorio politico Adriano Poletti che di voti se ne è aggiudicati 558 (31,38%)

«Siamo contenti del risultato ottenuto, non era atteso ma sapevamo fosse possibile. – spiega Virtuani – Un ottimo risultato è stato conseguito soprattutto nei circoli: ce ne siamo aggiudicati 45 su 55».

Ha puntato su un Partito Democratico che parte dal basso Pietro Virtuani. «Il mio programma ha incontrato il favore di molti puntando sul cambiamento, sulla partecipazione dei circoli e sulla ricostruzione del partito. C’è la necessità di ritrovare la passione politica dopo un anno di delusioni. Non si tratta di un modello preconfezionato al quale adeguardi ma piuttosto di uno studiato ad hoc per il territorio». Lo abbiamo incontrato alla sua prima conferenza stampa da neo eletto e gli abbiamo posto qualche domanda per conoscerlo un po’ più da vicino.

Pietro Virtuani fresco di nomina a segretario provinciale. Provincie sì, provincie no: qual è la sua visione?
«Non è detto che la struttura del partito si debba adeguare alle decisioni che verranno prese. Non si tratta di abolire la provincia quanto piuttosto di rivedere la situazione nel suo insieme. Credo sia necessario mantenere un ente intermedio efficiente, meno contorto ma soprattutto vicino ai cittadini. C’è poi tutta una serie di questioni da affrontare come l’accorpamento dei piccoli comuni, la costruzione dell’area metropolitana. È necessario lavorare tutti insieme per trovare una soluzione».

Cosa ne pensa dell’alleanza tra Pd e Pdl?
«Non è certo quello che occorre al Paese per cambiare. Noi, però, non siamo stati in grado di vincere le elezioni e quella adottata è stata la sola soluzione possibile».

Vedrebbe mai una alleanza con il Movimento 5 Stelle?
«Non credo che il Movimento 5 Stelle sia una forza in grado di generare del cambiamento. La loro strategia è utile solo a creare delle contraddizioni».

La gente pare disinteressarsi alla politica. Come si potrebbe riavvicinare?
«È necessario radicare le persone al territorio in cui vivono. Il partito deve essere nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle associazioni. Un partito non si regge solo sul segretario ma sulla squadra. Lo stesso Adriano Poletti, mio rivale politico in queste elezioni, sarà un valido aiuto data la sua esperienza».

Quali erano le sostanziali differenze tra il suo programma e quello di Adriano Poletti?
«
Credo albergasse nella differente impostazione: mi sono addentrato maggiormente nei problemi dei circoli, del perchè fosse in calo il numero degli iscritti, il numero dei circoli e della loro minor frequentazione».

Quali sono le principali problematiche a cui darà la priorità?
«
Lavoro, consumo di suolo e scuola: queste le principali tematiche su cui mi concentrerò. Ho intenzione di andare personalmente a vedere con mano queste realtà insieme al mio team di lavoro e trovare le soluzioni più consone da mettere in atto».