Miur e fondi Smart Cities: 22 milioni al Cnr di Monza

Diversi gli obiettivi del progetto SWaRM (Smart Water Resource Mangement Networks) che ruotano intorno al tema della gestione dell’acqua in modo sostenibile ed efficiente.
Una sinergia di enti pubblici e privati monzesi che ha portato un grande successo. È di 22 milioni di euro il finanziamento arrivato dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’
Diversi gli obiettivi del progetto SWaRM (Smart Water Resource Mangement Networks) che ruotano intorno al tema della gestione dell’acqua in modo sostenibile ed efficiente. In 30 mesi, questa la fase sperimentale, grazie al lavoro congiunto tra università e imprese, dovranno essere sviluppati i prototipi di prodotti e tecnologie da commercializzare sul mercato. In dettaglio sul Lambro saranno condotte sperimentazioni che permetteranno di individuare migliori sistemi di allerta delle piene e delle secche dei fiumi. Sarà monitorata anche la qualità delle acque grazie a degli appositi sensori che saranno sviluppati proprio nell’ambito del progetto. Inoltre, tra gli obiettivi rientra: il monitoraggio domestico dell’acqua, il controllo degli acquedotti e i possibili usi termici delle acque reflue, ovvero la ricerca cercherà di capire come conservarne il calore per contribuire ad alimentare impianti di riscaldamento.
La squadra di progetto vede coinvolti 13 soggetti tra cui Metropolitana Milanese, Politecnico di Milano, Università Milano Bicocca, Telecom Italia, Degremont, Brianzacque. Tra gli enti pubblici sono presenti il Comune di Monza, il Comune di Milano, Regione Lombardia, Regione Puglia.
Il Comune di Monza ha condiviso sin dall’inizio l’idea del Cnr “Il lavora fra pubblico e privato è stato fondamentale per arrivare a questo risultato. Su 150 progetti partecipanti, ne sono passati 30 e noi abbiamo ottenuto il terzo punteggio – spiega Carlo Abbà assessore alle Attività produttive del comune di Monza – Facendo squadra possiamo farcela, il nostro è un territorio eccellente”. Il risultato importante è anche frutto del rapporto che è stato attivato con la società di Expo 2015, che ha sostenuto l’iniziativa.
Le risorse finanziate dal Miur saranno destinate per il 20% a fondo perduta alla ricerca, per l’80% alle aziende di cui 20% a fondo perduto il restante da restituire a tasso agevolato.
Da non dimenticare che il progetto produrrà decine di nuovi posti di lavoro nel settore della ricerca.