Cancro Primo Aiuto presenta la sua Santa: Gianna Beretta Molla

«Amava la vita in tutta la sua pienezza e ha vissuto le virtù eroiche nella quotidianità dei doni ricevuti, trasmettendoli poi agli altri». Era questa Santa Gianna Beretta Molla che oggi è la patrona ufficiale dell’Associazione Cancro Primo Aiuto.
«Amava la vita in tutta la sua pienezza e ha vissuto le virtù eroiche nella quotidianità dei doni ricevuti, trasmettendoli poi agli altri». Era questa Santa Gianna Beretta Molla che oggi è la patrona ufficiale dell’Associazione Cancro Primo Aiuto. E mai santo fu più indicato per questa associazione il cui motto è “Siamo Uomini che aiutano altri uomini”.
Così come Gianna Beretta Molla nella sua vita ha aiutato le altre persone, fino all’estremo sacrificio quando ha scelto di salvare il bimbo che portava in grembo, piuttosto che la sua vita, l’Associazione Cancro Primo Aiuto attraverso innumerevoli progetti dona assistenza a chi si ammala.
Si è svolta venerdì scorso presso la sede di Confindustria Monza e Brianza la cerimonia che ha ufficializzato la scelta dell’associazione verso questa Santa. C’erano il direttore degli industriali locali, Massimo Manelli, che è anche il presidente di Cancro Primo Aiuto, l’onorevole Alessia Mosca (Pd) e monsignor Silvano Provasi che dopo il filmato che ben sintetizzava la storia della santa, ha proposto delle riflessioni su questa donna, il cui percorso di santificazione si è concretizzato il 16 maggio 2004, ultima santa canonizzata da Papa Giovanni Paolo II.
«Amava la vita in tutta la sua pienezza e ha vissuto le virtù eroiche nella quotidianità dei doni ricevuti, trasmettendoli poi agli altri», così Silvano Provasi l’ha descritta cogliendo di Gianna Beretta Molla pienamente l’essenza, di lei che è stata medico italiano e che incinta, con un tumore all’utero, preferì morire anziché accettare cure che arrecassero danno al feto. Per questo è considerata una delle patrone dei movimenti antiabortisti in Italia.
Alla serata erano presenti ben due figli della Santa: Laura e Pierluigi, che a chi gli ha chiesto cosa vuol dire essere figlio di una santa, ha risposto: «Innanzitutto non è stato facile crescere senza una madre perché non avevo ancora 6 anni quando lei morì. Però mi piace anche dire che io ricordo la mia mamma il 1° novembre, festa dei Santi, e non il giorno dopo, dedicato ai defunti».