Giussano, ha un infarto e il Pronto Soccorso è chiuso. Muore in corsia

L’ospedale fa sapere che «Nell’episodio occorso non è di nessuna rilevanza la chiusura del Pronto Soccorso, trattandosi di arresto cardiaco in paziente cardiopatico che è stato trattato nell’immediatezza degli eventi, visto che l’arresto è avvenuto proprio davanti all’infermiera che lo ha soccorso».
Sono le 7 di mattina di giovedì 28 novembre, un uomo si sente male, avverte un forte dolore al petto, è in macchina, guida fino all’ospedale di Giussano, trova chiuse le porte del pronto soccorso, percorre un corridoio per raggiungere gli ascensori e il quarto piano del nosocomio, il reparto di Cardiologia, dove è in cura, perde i sensi e si accascia al suolo, sopraggiunge un’infermiera che comincia il massaggio cardiaco, arrivano i medici del reparto, un defibrillatore, non c’è nulla da fare, circa un’ora più tardi viene constatato il decesso.
Questa incredibile e drammatica storia è la cronaca per sommi capi di quanto avvenuto ieri a Giussano e della morte di LR, imprenditore residente in città, che capisce di avere un infarto mentre è in macchina e si sta recando sul proprio posto di lavoro e con lucidità devia la rotta e cerca di proseguire per l’ospedale cittadino. Si adopera perché non sia “troppo tardi”. Ma, drammaticamente, diventa “troppo presto”. Dal mese di agosto, infatti, il pronto soccorso del Borella risponde a orari diurni e apre dalle 8 alle 20, un ridimensionamento che non ha mancato di destare polemiche, in relazione al futuro della struttura sanitaria giussanese, ormai da tempo un’incognita.
I medici e le infermiere del reparto di Cardiologia sono giunti immediatamente in aiuto dell’uomo, anche con un defibrillatore e le manovre di rianimazione, come specifica lo stesso ospedale, attraverso una nota stampa, «non sono mai state interrotte».
L’ospedale fa sapere che «Emerge chiaramente dalla dinamica dei fatti che nell’episodio occorso non è di nessuna rilevanza la chiusura del Pronto Soccorso, trattandosi questo di un episodio di arresto cardiaco in paziente cardiopatico che è stato trattato nell’immediatezza degli eventi, visto che l’arresto è avvenuto proprio davanti all’infermiera che lo ha soccorso».
Le parole del sindaco di Giussano, Gian Paolo Riva: «Prima di tutto esprimo condoglianze alla famiglia. In secondo luogo mi appello alla Regione affinché prenda una decisione sul futuro dell’ospedale. Come sindaco, chiaramente, mi auguro il mantenimento del presidio ospedaliero. Ma che parlino chiaro e in fretta, sono ormai quattro anni che assistiamo a questo balletto. La chiusura del pronto soccorso? In certe situazioni anche dieci o venti secondi sono vitali».