L’Italia che aspetta la Lady Birmana, e quella che la fa aspettare

11 novembre 2013 | 00:04
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L’Italia che aspetta la Lady Birmana, e quella che la fa aspettare

Durante la visita italiana di Aung San Suu Kyi c’è chi si è precipitato ad incontrarla e chi no…

Carlo Chierico, cittadino di Monza appartenente all’Upf, la Federazione internazionale per la pace, non si è lasciato sfuggire l’occasione. il 31 ottobre si è precipitato a Parma per fare la conoscenza di Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace nel 1991 e leader della Lega nazionale per la democrazia, per la prima volta in Italia.

La Lady, come l’ha soprannominata Luc Besson nel suo film del 2011, prima ha salutato privatamente alcuni cittadini birmani residenti in Italia, e poi ha parlato agli studenti presso l’auditorium Paganini. Chierico ha detto che poterla incontrare è stata «una grande emozione. Il suo discorso ha profondamente toccato tutti i presenti».

«La visita in Italia non era stata inizialmente prevista, ma non ho potuto fare a meno di cambiare piani, quando mi è stato detto che mi stavate aspettando in molti» – ha esordito la leader birmana, che ha continuato citando Verdi: «un uomo di musica. E la musica è universale», per arrivare a parlare dell’uguaglianza e dei diritti umani.

Stupisce ancora di più dunque la notizia che Aung San Suu Kyi sia stata costretta a “fare anticamera” in attesa di essere ricevuta dalla presidente della Camera Laura Boldrini. Il video diffuso dall’Espresso, infatti, la mostra seduta su un divanetto al fianco della sua interprete, fuori dall’ufficio della presidente. Laura Boldrini ne è uscita dopo parecchi minuti, accompagnata dai suoi collaboratori. Una gaffe a cui ne è seguita un’altra dopo poco: Aung San Suu Kyi è stata accompagnata nella sala Aldo Moro, dove avrebbe dovuto incontrare una delegazione di deputati. Ma delle 24 sedie disponibili, meno di venti erano occupate.

by G.S.

Ringraziamo Carlo Chierico per le foto di questo articolo.