Monza, le Sbk corrono… via. Tra polemiche e progetti

L’Autodromo di Monza fa i conti con la possibile perdita del mondiale Superbike, la relativa cancellazione della gara monzese dal calendario 2014 a causa della pericolosità della pista e fioccano le critiche.
Strascichi e polemiche. L’Autodromo di Monza fa i conti con la possibile perdita del mondiale Superbike, la relativa cancellazione della gara monzese dal calendario 2014 a causa della pericolosità della pista e fioccano le critiche. Non le manda a dire, per esempio, Gaetano Puglisi, presidente del circolo Noi Destra di Monza.
«Da appassionato di corse – scrive Puglisi in una nota stampa – dico che chi ha provocato questa situazione deve dimettersi immediatamente. Sono venuti come ‘salvatori della patria’ ma in realtà chi c’era prima di loro, nonostante gli scandali, ha sempre garantito un funzionamento. Sento parlare di poli fieristici, di lustrini e altre amenità. Benissimo, ci mancherebbe. Ma l’Autodromo nasce per le corse, per gli appassionati di corse e per i piloti. Così si finisce per perdere di vista quello che è lo scopo primario dell’impianto, ora affidato a burocrati e politicanti che nulla capiscono di motori. Bene a questi signori io dico che è ora di andare fuori dalle scatole. Sarò scurrile ma non me ne pento. Si dimettano, lascino perdere ciò che non fa per loro e rimettano la Sias in mano a chi ci capisce di competizioni automobilistiche, eviteremo così un ulteriore danno per il mondo dell’automobilismo e per la nostra città».
Per Andrea Monti, assessore provinciale allo Sport e pilota, la questione è più complessa: «Le motivazioni tecniche ci sono, sicuramente, ma non sono le uniche. Monza deve sforzarsi di restare appetibile con un vero progetto di rilancio e sviluppo dell’Autodromo. Che oggi manca. Questa mancanza rende Monza prescindibile. Lo tsunami che è capitato (tra la vicenda bolle e le questioni legate agli ex vertici di Sias, ndr) ha lasciato evidenti strascichi. La nuova amministrazione sta lavorando bene in un contesto difficile ma serve una scossa. Preoccupato per la Formula Uno? Abbiamo un contratto fino al 2016 e il circuito di Monza è la storia della Formula Uno. Il nostro territorio non può pensare di perdere questo appuntamento ma, ripeto, serve un rilancio. Così non possiamo stare tranquilli, soprattutto guardando i mercati emergenti, con le loro risorse e strutture».