Monza, Teatro Binario 7: in scena “Viva l’Italia” di César Brie

Viva l’Italia, spettacolo su uno degli episodi oscuri degli Anni di Piombo, l’uccisione di Fausto e Iaio, è in scena al Teatro Binario 7 il 30 novembre e 1 dicembre. La regia è firmata dall’attore e regista argentino César Brie.
Viva l’Italia, spettacolo su uno degli episodi oscuri degli Anni di Piombo, l’uccisione di Fausto e Iaio, è in scena al Teatro Binario 7 il 30 novembre e 1 dicembre. La regia è firmata dall’attore e regista argentino César Brie.
Lo spettacolo, produzione Teatro dell’Elfo, racconta delle morti di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci (Iaio), due diciottenni milanesi frequentatori del centro sociale Leoncavallo, uccisi a colpi di pistola al quartiere Casoretto la sera del 18 marzo 1978, due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.
Viva l’Italia ha debuttato all’Elfo Puccini il 18 marzo 2013, a trentacinque anni esatti dalla morte di Fausto e Iaio. È stato in scena un mese, commuovendo e coinvolgendo spettatori di ogni generazione, dai parenti e i famigliari dei due giovani, a chi conserva vivo il ricordo di quei giorni del 1978, fino agli studenti che oggi, come allora Fausto e Iaio, frequentano le scuole, i concerti, i parchi e i teatri e vogliono essere liberi di immaginare il proprio futuro.
Il Teatro dell’Elfo ha fortemente voluto questo testo di Roberto Scarpetti e ha scelto di affidare la regia a César Brie, per la sua sensibilità poetica e perché proprio con lui aveva condiviso, in quegli anni a Milano, avventure artistiche e impegno politico.
«Rispetto agli spettacoli definiti di teatro civile, in Viva l’Italia non c’è un narratore onnisciente che conduce gli spettatori nei segreti e nei retroscena di un fatto storico: in questo caso la Storia è narrata in prima persona dai personaggi che l’hanno vissuta. Una drammaturgia storica, anzi cinque storie personali che, intrecciandosi tra loro, ricostruiscono il quadro d’insieme. L’ambizione è quella di far rivivere al pubblico il passato come fosse presente, con tutte le emozioni, i sentimenti, la disperazione di persone reali. I protagonisti di Viva l’Italia sono Fausto stesso (interpretato qui da Federico Manfredi), Angela, la madre di Iaio (Alice Redini), Giorgio, uno dei tre assassini (Umberto Terruso), il commissario della Digos titolare dell’inchiesta, Salvo Meli (Andrea Bettaglio) e un giornalista dell’Unità, Mauro Brutto (Massimiliano Donato), che, ossessionato dalla vicenda, comincia a condurre indagini indipendentemente dalla polizia. Tutti e cinque sono ispirati a persone realmente esistite e le loro vicende, su cui è stato creato un carattere di finzione, sono il risultato della rielaborazione di fatti realmente accaduti». Roberto Scarpetti
«Il testo di Roberto Scarpetti è un lavoro difficile e affascinante. Nella prima stesura aveva una struttura di monologhi con pagine di altissimo spessore. L’autore ha reso esemplare un periodo della nostra storia che non si è conclusa ancora, almeno per quanto riguarda la giustizia dovuta alle vittime e i rapporti tra apparati deviati dello stato e il terrorismo nero. Questo lavoro ha cambiato il mio modo di ricordare gli anni tra il ‘75 e l’82, in cui gestivo il Centro Sociale Isola, il primo Centro Sociale occupato a Milano. La notte della morte di Iaio e Fausto partecipai alla prima manifestazione spontanea, piena di sgomento e rabbia. Spero che questo lavoro serva a ricordare, a capire, a inquietarci e aiuti i più giovani a capire cosa accadeva in questo paese quando i loro genitori erano ragazzi». César Brie