Pd verso il congresso nazionale. Ecco come vota la Brianza

15 novembre 2013 | 04:12
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Pd verso il congresso nazionale. Ecco come vota la Brianza

La corsa alla segreteria del Partito Democratico è ufficialmente cominciata. La chiamata alle urne per il popolo del Pd è prevista per il prossimo 8 dicembre. Ecco come vota la Brianza.

La corsa alla segreteria del Partito Democratico  è ufficialmente cominciata. La chiamata alle urne per il popolo del Pd è prevista per il prossimo 8 dicembre, a contendersi lo scettro del partito nato nel 2007  sono Pippo Civati, Gianni Cuperlo, Gianni Pittella e Matteo Renzi.

Anche nella provincia di Monza e Brianza, dunque, si inizia a scaldare i motori con i vari comitati a sostegno dei candidati che organizzano un giorno sì, e l’altro pure, tavole rotonde, incontri pubblici e dibattiti per illustrare le diverse mozioni brianzole.
Ma come vota il Pd in Brianza?

GIANNI CUPERLO. Nato a Trieste nel 1961, Cuperlo ha iniziato ad appassionarsi dla politica ai tempi del liceo. «Una passione che nasce durante le assemblee, le manifestazioni scolastiche e cresce fino all’incontro con la Federazione Giovanile Comunista Italiana della quale, alcuni anni dopo dal 1988 al 1992, sono diventato segretario» ha affermato lui stesso sulla sua pagina web. A sostegno del candidato triestino, Roberto Rampi, parlamentare brianzolo: «Voterò Gianni Cuperlo perchè credo che la forza della politica è pensare il mondo come lo vorresti. È la differenza che passa tra un istituto di sondaggi e un partito. La domanda non è quando la crisi finisce ma come se ne esce. Con più democrazia, più diritti, più libertà? Oppu

re nella direzione opposta? Occorre far pagare di più chi finora ha pagato molto poco e dare una speranza a chi ha avuto meno di quello che meritava. Bisogna tornare a quello spirito di riscossa civile che segnò la stagione della Ricostruzione dopo l’ultima vera guerra».

Anche il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti sosterrà Gianni Cuperlo l’8 dicembre: «Mi pare che sia la persona più adatta a sostenere il ruolo di segretario del partito- ha spiegato il primo cittadino monzese – Ritengo la sua propo sta più consona e dotata di un maggior equilibrio».

GIUSEPPE CIVATI. Monzese doc, da tutti meglio noto come “Pippo”, Civati ha cominciato il suo impegno politico nei Giovani progressisti, partecipando ai comitati per Romano Prodi nel 1995. Due anni dopo viene eletto nel Consiglio comunale di Monza. Successivamente ha ricoperto la carica di segretario cittadino dei Democratici di Sinistra nella sua città, di consigliere regionale in Lombardia. Nel dicembre del 2012 ottiene la vittoria alle primarie per la scelta dei parlamentari nel collegio di Monza e Brianza.

Alle elezioni del 24 e 25 febbraio viene di conseguenza eletto alla Camera dei Deputati.

A sostegno del “dissidente” del Pd, il segretario cittadino Alessandro Mitola «Il mio voto andrà a Pippo Civati per 101 motivi. Coniuga la necessità di un rinnovamento profondo con l’adesione ai valori fondanti del centro sinistra italiano».


MATTEO RENZI. Il “rottamatore” del Pd punta, su sua stessa ammissione, ad entusiasmare le persone.«Il titolo della mia campagna è “L’Italia cambia verso”, nel senso che è l’ora di cambiare le cose. Insieme ad altri sto facendo il tentativo ardito di portare la gente a entusiasmarsi di nuovo della politica» scrive sul suo sito. Segretario provinciale del Ppi, prima, coordinatore de La Margherita fiorentina, poi, nel 2009 viene eletto sindaco a Firenze. Alle urne Matteo Renzi potrà contare sul sostegno di Egidio Longoni, assessore monzese alle Politiche giovanili: «È l’alternativa vera per cambiare il Pd e l’Italia. Sposo completamente le sue proposte in tema di lavoro, giovani e pensioni. In passato si è sbagliato e ora è necessario rendere appetibile di nuovo il partito all’elettorato. Parafrasando Pierlugi Bersani: se la “ditta” fallisce bisogna cambiare passo. Ecco, Matteo Renzi è la scelta giusta».

A fargli da eco Alessandro Panigada, referente Gruppo centro – Monza: «Di motivazioni sul mio sostegno a Renzi Segretario del PD ce ne sarebbero tantissime. Voto Matteo Renzi perchè è l’unico candidato che dimostra di voler veramente avvicinare il Partito Democratico ai cittadini, sognando un partito moderno e una politica che sappia dare le risposte necessarie al cambiamento».

Voto a favore di Matteo Renzi anche per il consigliere regionale del Pd, Laura Barzaghi: «La mia è una scelta convinta, anche se non scontata: alle scorse primarie mi ero orientata diversamente. Sosterrò e voterò Matteo Renzi perché al partito e al Paese ora serve una svolta e Matteo è l’unico che può interpretare appieno un’esigenza così urgente e fondamentale. È il candidato che rappresenta la speranza, la richiesta di cambiamento che c’è nella gente e il PD, che continua ad essere la sola vera risorsa per l’Italia, non può fare a meno di questa opportunità. Renzi ha un progetto importante, lo sa comunicare, sa parlare ai circoli, ma anche ai cittadini.
Non e’ un politico nella vecchia accezione del termine, ma un amministratore che ci ha sempre messo la faccia e questo, per me, non ha prezzo».


GIANNI PITTELLA
. L’europarlamentare della Basilicata, in Brianza non è certo tra i favoriti. A sostegno della sua lista nella provincia non si è presentato nessuno. «Non è un moderato cool, non è un funzionario del vecchio Pci…che ci fa nel congresso del Pd a lottare per la carica di segretario? – scrivono sulla pagina web i giovani democratici MB . Se avete conosciuto Gianni Pittella in questi anni la risposta è molto semplice: è stato tra i pochi dirigenti nazionali e tra i pochissimi europarlamentari che il territorio nazionale lo ha girato in lungo e in largo, non con gli “stakeholder”, i pezzi grossi delle federazioni e dell’economia, ma con amministratori di piccoli comuni, associazioni di piccole imprese e rappresentanze sindacali, militanti ed iscritti nelle sezioni, sempre più smarriti per un partito che ha vissuto un traumatico post-elezioni. Votare Gianni Pittella significa anche volere un Pd che abita meno ovattati studi televisivi e ritorna alla base, che parla ad un paese che ha difficoltà ad avere voce, un Pd umile ma orgoglioso della sua gente, un Pd più simile agli altri partiti socialisti d’Europa».