Agrate si ferma: St e Micron in sciopero. In 500 sotto il comune

Quattro ore di sciopero, l’ingresso dell’autostrada di Agrate bloccato per un quarto d’ora e un presidio di quasi 500 persone davanti al comune. Si sono voluti far sentire i lavoratori di St e Micron preoccupati per il proprio futuro.
Quattro ore di sciopero, l’ingresso dell’autostrada di Agrate bloccato per un quarto d’ora e un presidio di quasi 500 persone davanti al comune. Si sono voluti far sentire i lavoratori di St e Micron preoccupati per il proprio futuro.
Ad attenderli in piazza il sindaco di Agrate Ezio Colombo, i consiglieri regionali Fabrizio Sala (FI) e Enrico Brambilla (PD), insieme al senatore di Forza Italia Andrea Mandelli e Dario Viola del Movimento Cinque Stelle e il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Rosario Mancino.
“Tutte le forze politiche hanno voluto essere qua in piazza per far sentire la propria vicinanza alla vostra protesta – ha dichiarato il sindaco Ezio Colombo davanti ai lavoratori in sciopero – il vostro è un problema che non ha colore politico e che tutti dobbiamo affrontare e cercare di risolvere”.
Vicinanza anche da parte di Fabrizio Sala, consigliere regionale e sottosegretario della regione a Expo 2015:
I timori per il lavoratori di Stmicroeletronics sono che, come annunciato, il governo italiano, maggiore azionista dell’azienda, venda parte delle quote in suo possesso, rischiando di aprire una crisi nell’azienda. Per Micron invece le paure arrivano dall’annuncio a livello mondiale, di un programma di tagli per il 2014 che dovrebbe investire anche Agrate, non si hanno ancora numeri precisi ma non sarà sicuramente un passaggio indolore, come denunciano i sindacati.
“Ogni anno lo Stato, come azionista di St, guadagna come dividendi circa 40milioni di euro – afferma Gigi Redaelli, segretario Fim Cisl Brianza – vendendo parte delle sue quote oltre a perdere i profitti, rischierebbe di colpire gravemente l’occupazione dell’azienda e di tutto l’indotto. I lavoratori di Micron che già oggi non hanno certezze per il futuro, avrebbero un contraccolpo ulteriore nel caso St perdesse la sua competitività: per questo è importantissimo che lo stato non venda le sue quote e anzi investa nelle nuove produzioni come la linea produttiva dei “12 pollici”. La politica avrà un gran peso sul futuro occupazionale del nostro territorio”.
Giovedì i rappresentanti St e i sindacati si trasferiranno a Roma per un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere della situazione di Agrate: “Parleremo delle preoccupazioni per St e della possibile vendita di quote – afferma Angela Mondellini, Fiom Cgil Brianza – ma anche delle conseguenze che queste potrebbero avere sui colleghi di Micron che potrebbero subire oltre a tagli del personale, anche una fuga di idee e tecnologie verso l’estero. Non vogliamo che ancora una volta una multinazionale sfrutti capacità e conoscenze nostrane per portarle all’estero e lasciare a casa i nostri lavoratori”.