Cava Brioschi, Vimercate. 100mila euro dalla Regione per trovare i veleni

A volte ritornano. Anzi sarebbe più giusto dire, che non se ne sono mai andati. Stiamo parlando degli scarti tossici del passato industriale di Vimercate, in particolare dell’azienda di raffinazione che una volta si trovava in via Principato
A volte ritornano. Anzi sarebbe più giusto dire, che non se ne sono mai andati. Stiamo parlando degli scarti tossici del passato industriale di Vimercate, in particolare dell’azienda di raffinazione che una volta si trovava in via Principato e che ha lasciato alcuni dei suoi “ricordi” nell’ex cava Brioschi in via del Buraghino. Oggi arrivano i fondi da Regione Lombardia per effettuare studi e analisi del sottosuolo.
UN PASSO INDIETRO. Negli anni ’60 e ’70 l’attività dell’azienda che trasformava idrocarburi in via Principato era a pieno regime e con essa c’era anche la produzione di rifiuti tossici che si è scoperto venivano sversati, almeno in parte, proprio nella cava Brioschi, un terreno posto vicino ad un’ansa del torrente Molgora a poche decine di metri dall’isola ecologica. Nel 2001/2002 il comune intimò al proprietario di redigere un piano di caratterizzazione dell’area, per venire a conoscenza di cosa contenesse il terreno e se vi fossero in profondità sostanze tossiche. Una richiesta che venne rifiutata dal proprietario costringendo il comune a procedere con risorse proprie.
Nel 2002 il proprietario morì e lasciò in eredità ai figli, che però rinunciarono al diritto: attesi dieci anni il terreno sarebbe diventato di proprietà del demanio, ma data la chiusura anticipata dell’eredità, l’area diventò di proprietà dell’erario già nel 2010.
OGGI. “Proprio recentemente la Regione Lombardia ha dato la propria disponibilità al Comune di Vimercate di finanziare la realizzazione delle indagini conseguenti alla Conferenza di Servizi di approvazione del Piano della caratterizzazione del sito “Cava Brioschi” del 2003, purchè la richiesta di finanziamento venga inoltrata entro il 15 dicembre 2013 – afferma l’assessore all’Ambiente, Guido Fumagalli – Per gli studi del caso, l’analisi del sottosuolo e delle sostanze presenti la regione finanzierà il tutto con 100mila euro. Un lavoro che partirà nel 2014 ma che non porterà alla bonifica del terreno, che dovrà essere finanziato in seguito a seconda di quanto verrà trovato in profondità”.