«Essere artigiani oggi». Intervista alla Gd di Guidetti e Dassi

12 dicembre 2013 | 23:03
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«Essere artigiani oggi». Intervista alla Gd di Guidetti e Dassi

«L’evoluzione professionale dell’artigiano coniuga conoscenze scientifiche e tecnologiche alla voglia di “sporcarsi le mani” e di lavorare fino a tardi».

«L’evoluzione professionale dell’artigiano coniuga conoscenze scientifiche e tecnologiche alla voglia di “sporcarsi le mani” e di lavorare fino a tardi». Come succede alla Gd Snc di Valter Guidetti e Stefano Dassi, realtà artigianale con 15 anni di storia, 8 dipendenti e una fabbrica di 1300 metri quadri a Biassono, in via Emilia. «Cerchiamo di offrire una gamma completa per quanto concerne l’arredamento per interni, – spiegano i titolari – proveniamo da due storiche realtà artigiane del territorio e circa quindici anni fa ci siamo fusi puntando su attrezzature tecnologiche e risorse umane qualificate e specializzate».

Quattro centri di lavoro, una bordatrice automatica e macchinari di ultima generazione sono la “ricetta” della Gd. «Programmare i cicli di lavoro su queste apparecchiature necessita di conoscenze mirate e spesso si tratta della parte più importante dell’attività, quella che richiede più tempo».

Come vivete questi anni di crisi?

Gli aspetti più rilevanti sono la ridotta marginalità e la pesantezza burocratica che soffoca le aziende. Quest’ultima, in particolare, è una situazione che manca completamente di equilibrio tra le diverse realtà imprenditoriali d’Italia.

Tre aggettivi per il mondo del lavoro brianzolo

Competitivo. Versatile. Poco valorizzato. All’estero enfatizzano moltissimo le proprie produzioni. Noi, per esempio, ma vale per molte altre imprese artigiane in Brianza, siamo come una famiglia, ci conosciamo e frequentiamo anche oltre l’orario di lavoro e questa è una caratteristica che si rispecchia nel lavoro, nella cura e nella passione che ci mettiamo. Quasi fosse una tradizione che si tramanda, con i dipendenti che si identificano nell’azienda e viceversa. Ma è un concetto che non passa. È un concetto a cui non viene data la giusta importanza.

Che consigli dareste a un giovane brianzolo intenzionato ad avviare un’attività artigianale in Brianza?

Gli chiederemmo se ha la giusta preparazione culturale, scientifica e scolastica. Se ha voglia di fare fatica, di rimboccarsi le maniche, di tirare sera in fabbrica. E di pensarci bene perché non è un gioco. Il consiglio è di fare un po’ di gavetta, di mettere alla prova la propria passione per il mondo artigiano.