Il Pd fa il punto: un anno di Pirellone tra obiettivi raggiunti e porte in faccia

Tante gioie e anche qualche dolore: a quasi un anno dall’insediamento della giunta regionale guidata dal lumbard Roberto Maroni, i consiglieri brianzoli del Partito Democratico tiranno le somme.
Tante gioie e anche qualche dolore: a quasi un anno dall’insediamento della giunta regionale guidata dal lumbard Roberto Maroni, i consiglieri brianzoli del Partito Democratico, Enrico Brambilla e Laura Barzaghi, tiranno le somme.
Tra i successi targati Pd la parte del leone spetta alle misure a favore dei contratti e degli accordi sindacali di solidarietà: «La Brianza sta attraversando un periodo di profanda crisi economica – ha spiegato Brambilla – Quello ottenuto però è un grande risultato: si tratta della prima legge targata Pd approvata in Regione. Un disegno che si basa essenzialmente sul principio “lavorare meno ma lavorare tutti“, è necessario che venga distribuito su più persone così da non tenere in cassa nessuno e permettere a tutti di restare all’interno delle aziende». Una scelta da intendersi oggi in chiave difensiva – su stessa ammissione del consigliere Pd – ma che un domani si spera possa essere il punto di partenza per l’espensione della meglio nota “staffetta generazionale”. Altro ordine del giorno quello riguardante ST e Micron: «È necessario conferire particolare attenzione a queste due realtà aziendali – prosegue – Solo così potremo evitare che le risorse, soprattutto umane, vengano portate all’estero». Altro argomento caldo la questione trasporti: «A gennaio chiederemo che venga riaperto un tavolo per riavviare il confronto circa il prolungamento della Linea 2 da Cologno a Vimercate. Altro oggetto di discussione sarà poi la metrotranvia Limbiate, Seregno – Desio per le quali si necessita del reperimento di ulteriori finanziamenti».
Ma ognuno si sa ha le sue croci: e se di successi al novero i due consiglieri regionali ne hanno parecchi non mancano però all’appello anche le porte in faccia. «Il Pd ha presentato 32 emendamenti e 20 ordinini del giorno sui temi più disparati – ha commentato Laura Barzaghi – Il primo ad aver ricevuto un deciso no è stato quello riguardante il finanziamento a musei, biblioteche e archivi storici locali. Stessa sorte è spettata a quello avente come oggetto il buono e la dote scuola. Regione Lombardia ha tagliato in modo radicale i fondi da destinare alla dote scuola, valido strumento per sopperire alle esigenze delle persone in difficoltà». Una vera e propria mannaia, ha spiegato Barzaghi, che ha decretato la riduzione del budget disponibile da 10 milioni a 5 milioni di euro. «Tema a noi caro ma che non ha riscontrato il favore del Pirellone è quello concernente l’edilizia scolastica: a fronte dei 150milioni di euro di opere necessarie si farà fronte solo a 15milioni. Una goccia in mezzo all’oceano se pensiamo che in tutta la Lombardia la richiesta è di oltre 2miliardi di euro».
Sul fronte ambiente la situazione, a detta del consigliere Barzaghi, non è poi tanto differente: «Sul tema ci è parso che la Regione non se ne stia occupando abbastanza se non con semplici toccate e fuga. Sulla questione acqua siamo profondamente in ritardo: la Brianza in tal senso però si difende avendo completato il processo di governance Ato e individuando il gestore unico. Ora restano da attuarsi i contratti di fiume: per riportare il livello dei nostri corsi d’acqua ad uno pressocchè decente entro il 2027, una vera e propria lotta contro il tempo in cui la mancanza di finanziamenti non gioca a nostro favore. Sulla questione dei rifiuti poi non c’è ancora un piano regionale ma auspichiamo si giunga all’eliminazione di tutte le discariche e si spinga alla raccolta differenziata. Via libera dunque ai termovalorizzatori di ultima generazione e alla completa dismissione di quelli obsoleti (solo quando saranno disponibili le nuove tecnologie). Tema quantomai caro ai monzesi la creazione del forno crematorio che credo sia un gesto di assoluta civiltà da compiersi e di cui ci faremo promotori in Regione».
Qualche sassolino dalla scarpa però Enrico Brambilla e Laura Barzaghi in colpo di coda se lo sono tolto: «A quasi un anno dall’insediamento del governo Maroni la sensazione è che ci sia una forte discrepanza tra gli obiettivi promessi durante la campagna elettorale e quelli effettivamente perseguiti, trattenere le tasse e la macroregione primi tra tutti».