Riga sbotta come Sgarbi contro il sindaco: “Comunista, comunista, bulgaro!”

3 dicembre 2013 | 15:02
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Riga sbotta come Sgarbi contro il sindaco: “Comunista, comunista, bulgaro!”

“Comunista, comunista, comunista, bulgaro, bulgaro!!!” Queste le parole che ieri sera il sindaco di Monza si è sentito rivolgere a gran voce dal consigliere di Forza Italia Domenico Riga per colpa di un’email.

“Comunista, comunista, comunista, bulgaro!!!” Queste le parole che ieri sera il sindaco di Monza si è sentito rivolgere a gran voce dal consigliere di Forza Italia Domenico Riga per colpa di un’email.

Alla base della bagarre che ha infuocato la seduta consiliare dell’Assise cittadina (che tanto ricordava la sfuriata di qualche tempo fa con Vittorio Sgarbi protagonista ndr) ci sarebbe la consegna di alcuni documenti giunti in ritardo sulla casella email del capogruppo di FI. Una sfortunata coincidenza per il consigliere Pierfranco Maffè, un errore nell’invio dell’email per il segretario generale Mario Spoto.

«Io non mi fido del sindaco, del segretario Spoto nè dei capigruppo di maggioranza – ha tuonato Domenico Riga – Mi hanno consegnato un importante documento in ritardo ad un indirizzo email non ufficiale e che non uso di sovente. Sono esterrefatto dalla trasparenza di questa amministrazione: vergogna al sindaco e a tutto l’esecutivo. Sindaco tu vuoi fare il furbo: comunista e bulgaro».
I toni si sono immediatamente accesi tanto da costringere il presidente del consiglio Donatella Paciello a sospendere per cinque minuti la seduta in corso.
Il segretario generale Mario Spoto ha spiegato l’accaduto all’aula: «Ho inviato l’email al consigliere Riga ad un indirizzo che non legge mai, successivamente, dopo averlo contattato telefonicamente, ho spedito i documenti richiesti alla casella di posta elettronica corretta ma, quando ha ricevuto il materiale, era ormai troppo tardi. Si è trattato di un errore, nessuna macchinazione».
“Inaccettabile”: così ha poi commentato il comportamento di Domenico Riga il capogruppo del Partito Democratico Marco Sala.

Tornato in aula, e placati gli animi, Riga ha poi spiegato: «Non mi scuso per quanto accaduto, la rabbia è stata di impeto e non ragionata: ma il comportamento di alcuni non mi sono chiari. Passare da carnefice quando in realtà sono la vittima non ci sto. Io dovevo essere parte diligente ma anche chi ha otto impiegati che lavorano per lui doveva esserlo. Mi domando perchè non mi abbiate inviato il materiale sulla pec. Che il segretario Spoto sia in buona fede non lo metto in dubbio ma sono state troppe le coincidenze».