Monza, viale Lombadia: ultimati i lavori della viabilità di superficie

L’amministrazione comunale di Monza ha mantenuto fede alla parola data e oggi, 23 dicembre, la viabilità di superficie di viale Lombardia è stata ufficialmente riaperta.
Detto fatto: habemus tunnel. L’amministrazione comunale di Monza ha mantenuto fede alla parola data e oggi, 23 dicembre, la viabilità di superficie di viale Lombardia è stata ufficialmente riaperta. Un regalo di Natale assai gradito dunque, oltre che dagli automobilisti, soprattutto dai residenti e commercianti della zona che dopo circa 5 anni di lavori, ritardi e disagi vedono oggi finalmente ricongiunto il quartiere San Fruttuoso al centro cittadino.
«I cittadini monzesi residenti a San Fruttuoso potranno finalmente essere collegati degnamente al centro di Monza – ha spiegato il sindaco Roberto Scanagatti – Con oggi si chiudono ufficialmente i lavori inerenti la viabilità di superficie e si sancisce l’inizio della seconda fase: la realizzazione del boulevard verde che diventerà la porta di ingresso della nostra città e dei nostri principali gioielli architettonici, un bel biglietto da visita anche per Expo 2015».
Seicento nuovi alberi, circa quattro ettari (40 mila mq complessivi) di nuovi parchi urbani e percorsi immersi nel verde, oltre quattro chilometri di piste ciclabili, una per gli spostamenti veloci, l’altra per godersi una pedalata tra gli alberi. Questi sono i principali numeri della riqualificazione paesaggistica del nuovo viale Lombardia a Monza che, a detta del primo cittadino, dovrebbe essere realizzato entro la prossima primavera.
«In queste ore siamo concentrati sulla parte semaforica – ha commentato l’assessore alla Mobilità Paolo Confalonieri – che deve trovare il giusto adattamento. Strategica l’apertura in questo periodo di feste così da consentire l’assestamento del traffico veicolare. Verso Lecco si potrà ora svoltare a sinistra sulla Taccona, nel senso di marcia opposto in via Cavallotti questo per consentire una ottimale ridistribuzione del flusso. L’asse Montesanto – Campania – viale Lombardia diventa così la nuova tangenzialina di Monza, un vero e prorio punto di riferimento. A cascata – prosegue Confalonieri – giungeranno l’istituzione di sensi unici e dei nuovi parcheggi».
Dunque, dopo le vacanze natalizie, mano al masterplan dell’architetto Andreas Kipar che alla conferenza di presentazione lo scorso 27 marzo definì il suo come un progetto “semplice e privo di effetti spaciali”. «La riqualificazione che abbiamo pensato rappresenta una vera e propria rivoluzione – ha detto l’architetto – Dopo decenni un’area rilevante, lunga ben 2mila metri, sarà trasformata in una passeggiata urbana, con traffico ridotto al transito locale, mobilità dolce e spazi verdi, riqualificati e liberi che saranno anche a disposizione di futuri utilizzi da parte di cittadini, associazioni e della stessa amministrazione comunale». Un intervento questo cui auspica una ripresa delle attività commerciali e produttive circostanti.
Presenti all’inaugurazione anche i rappresentati dei Comitati di Cittadini Monza Ovest (Comitati per la Galleria di Monza): «Con un impiego rilevante e visibile di uomini e
mezzi, Anas e Impregilo hanno rispettato l’impegno assunto con i monzesi di aprire al traffico entro oggi 23 dicembre la nuova viabilità sopra il tunnel della SS36. Siamo particolarmente soddisfatti, ora mancano solo ciclabili reversibili e finiture. Abbiamo l’obbligo di ricordare che non sono operative due opere importanti: la rampa di accesso alla SS36 in direzione Lecco e il sottopasso di via Stradella, che sono alle fasi finali, ma non utilizzabili. Ma questa grande e complicatissima opera di ristrutturazione di una porzione di città, ancora non è conclusa. Si apre adesso la fase finale e più delicata, quella della sistemazione a verde secondo le linee indicate dal masterplan elaborato dall’architetto paesaggista Kipar. Non sono stati resi noti i dettagli, e speriamo di conoscerli al più presto, in particolare per quanto riguarda le scelte fatte per mascherare i “casotti” delle uscite di sicurezza del tunnel, volumi tecnici che restano sgradevolmente estranei al paesaggio urbano».
Infine i comitati segnalano tre problemi residui: «Il primo: le condizioni di forte dissesto di tutte le strade intorno all’area di cantiere, la viabilità cittadina che per cinque anni ha sopportato carichi sproporzionati a causa delle continue deviazioni temporanee. Occorre un piano per la sistemazione e invitiamo il Comune a predisporlo coinvolgendo Anas. Il secondo: attenzione ai molti chiusini che restano per ora rialzati, lo diciamo specialmente ai ciclisti, perchè l’asfalto che è stato posato è quello intermedio (il cosiddetto “binder”) e manca uno strato di diversi centimetri, cioè il tappetino definitivo di qualità, che potrà essere posato soltanto quando la temperatura sarà più alta rispetto a questi mesi invernali. Il terzo: è probabile che per un po’ ci farà soffrire il sistema di semafori “intelligenti” installato sui quattro incroci (due storici e due nuovi). E’ molto complesso, tanto che utilizza più di cento fanali, e come ogni sistema governato da computer ha bisogno di tempo per “imparare” a gestire in modo ottimale i flussi di traffico nelle diverse fasce orarie della giornata».