Regione “scenda in pista” per valorizzare Autodromo. Richiesta dei consiglieri

La proposta, che trova d’accordo quattro consiglieri regionali brianzoli di appartenenza politica diversa, è stata formalizzata attraverso un ordine del giorno.
La Regione faccia la sua parte per l’Autodromo di Monza. La proposta, che trova d’accordo quattro consiglieri regionali brianzoli di appartenenza politica diversa, è stata formalizzata attraverso un ordine del giorno, approvato dal consiglio, che intende rilanciare il «Programma triennale per la manutenzione e riqualificazione del Parco di Monza e le disposizioni speciali per lo svolgimento del Gran premio d’Italia», documento datato 1995.
Per restare in gergo automobilistico chiudere le vie di fuga e sigillare lo storico binomio Monza-Formula Uno oltre il 2016, anno in cui scade l’attuale contratto con il circus del plenipotenziario Bernie Ecclestone.
Il poker brianzolo è formato da Massimiliano Romeo (Lega Nord), Stefano Carugo (Nuovo Centrodestra), Lino Fossati (lista Maroni presidente) ed Enrico Brambilla (Partito Democratico), che spingono il piede sul gas e chiedono al Pirellone investimenti e partecipazione perché Regione “scenda in pista”, aiutando l’Autodromo a rilanciarsi. E ancora l’appuntamento con l’Esposizione Universale, che ha in Villa Reale una ormai nota sede di rappresentanza, anche qui Regione viene chiamata a un’intesa per la valorizzazione del Parco e della Reggia, nello specifico con il riassetto della Legge 40, che dovrebbe offrire garanzie al Parco.
«Attraverso l’ordine del giorno – ha commentato in una nota Lino Fossati – chiediamo che la Giunta adotti ogni opportuna iniziativa che conduca la Regione all’interno dell’assetto proprietario dell’attuale superficie del Parco di Monza che ospita l’autodromo e che individui risorse per sostenere opere di valorizzazione di tale patrimonio. Sempre Regione Lombardia potrebbe farsi promotore di un nuovo accordo di programma per realizzare le opere necessarie anche in vista di Expo 2015».
«Il rilancio dell’autodromo – afferma Massimiliano Romeo – può essere reso possibile dall’impegno diretto di Regione Lombardia nelle attività di gestione, anche al fine di una valorizzazione complessiva sia dell’impianto che del patrimonio ambientale e culturale. L’ingresso di Regione Lombardia darebbe certamente maggiore serenità sul futuro della storica pista monzese. Si deve inoltre considerare con favore l’indicazione della Villa Reale quale sede di eventi di alta rappresentanza per Expo-2015. A questo proposito l’ordine del giorno chiede al Presidente Maroni di farsi promotore di un nuovo accordo di programma fra tutti i soggetti interessati per la realizzazione delle opere necessarie anche in funzione di Expo».
A votare contro il Movimento 5 Stelle, come spiega il consigliere Gianmarco Corbetta: «È un atto scivoloso che se da una parte ci vede assolutamente d’accordo perché finanzia e sostiene, come chiedono anche i comitati locali, opere di valorizzazione e riqualificazione del Parco di Monza dall’altra ci lascia altrettanti dubbi. Non è coerente chiedere la valorizzazione del Parco e della Villa Reale e insieme il finanziamento del rilancio dell’attività della pista, il cui indotto sulla città va verificato puntualmente e con serietà. Se l’autodromo porta un indotto alla città, è altrettanto vero che impedisce alla città stessa di averne un altro, di tipo diverso, fondato sulla valorizzazione piena del patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico dei veri gioielli monzesi, il Parco e della Villa. Ricordiamo difatti che questi non sono entrati tra i beni mondiali di interesse culturale dell’Unesco a causa della presenza invasiva e impattante dell’autodromo. L’ordine del giorno chiede che la Regione entri nell’assetto proprietario dell’autodromo. Su questo, e sulla permanenza dell’autodromo nel polmone verde di Monza, il Movimento 5 Stelle chiede che si pronuncino direttamente i cittadini con un referendum. I partiti infatti, con questo atto, hanno assunto una decisione su di un tema sul quale l’opinione pubblica non si è mai pronunciata direttamente».