Tassa di soggiorno: Monza tra le polemiche dice sì in vista di Expo

L’assessore al Bilancio Debora Donvito ha comunicato l’intenzione dell’amministrazione monzese ad inserire, a partire dal 2014, la tassa di soggiorno.
L’annuncio è arrivato durante la seduta del consiglio comunale di Monza di ieri. L’assessore al Bilancio Debora Donvito ha comunicato l’intenzione dell’amministrazione monzese ad inserire, a partire dal 2014, la tassa di soggiorno.
Due euro: questo il costo massimo di ogni singolo pernottamento nelle strutture alberighiere del capoluogo brianzolo. Un’imposta, a detta dell’assessore Donvito che servirà a “finanziare la promozione turistica e gli eventi in occasione di Expo 2015″. «La nostra idea è di mettere 0,50 euro di tassa per ciascuna stella data agli alberghi – ha spiegato– Chi soggiornerà nelle strutture da una stella pagherà solo 0,50 centesimi, due stelle un euro, e così via, fino ad un massimo di 2euro . Per quanto riguarda ostelli, B&B, affitta camere e agriturismo la tariffa sarà di 1,50 a pernottamento». Il gettito servirà a finanziare opere legate strettamente al turismo come la manutenezione, la fruizione dei beni e dei servizi pubblici, l’abbattimento delle barriere architettoniche in prossimità delle strutture alberghiere. La tassa, che costituirà un allegato al Bilancio preventivo, prevede alcuni esenzioni: non pagheranno i minori se accompagnati da un soggetto pagante, i malati in terapia presso una struttura ospedaliera di Monza, i genitori di bimbi malati e ricoverati in città, i vigili del fuoco, le guide turistiche professionali, gli accompagnatori di comitive superiori alle 25 persone, le forze dell’ordine.
La tassa di soggiorno ha suscitato però qualche malumore tra le fila del Carroccio: «State attuando l’ennesimo male della città di Monza – ha commentato il consigliere Alberto Mariani – Dopo la Tares ecco l’ennesima mazzata per i cittadini. Tra poco ci tasserete persino le scarpe».
Ad esprimere la propria contrarietà dalle pagine del suo blog anche l’assessore al Turismo provinciale, Andrea Monti: «Alla fine il partito del “tassa e spendi” ha avuto la meglio. Conosco già la posizione della Giunta, visto che ho avuto modo di discuterne direttamente con il sindaco Scanagatti: cercava di convincermi della bontà dell’operazione, che da un lato porterebbe nelle casse del Comune soldi freschi da investire nella promozione turistica, senza d’altro canto rappresentare un pesante aggravio in quanto si tratterebbe di cifre irrisorie. Devo ammettere che su questo il Sindaco non ha tutti i torti: un singolo turista probabilmente non verrebbe scoraggiato più di tanto per i 2€ a notte, che per gli alberghi a 3 stelle si riducono a 1,50€, sempre a notte e a persona. C’è un aspetto importante, però, di cui il Sindaco e la Giunta dovrebbero tenere conto: la città di Monza è marcatamente posizionata nel settore “business”, quindi il grosso del fatturato è ancora legato al mondo del lavoro. Non parliamo quindi di una singola coppia che visita Monza e che si troverà a pagare qualche manciata di euro in più, parliamo invece di contratti, alcuni già stipulati con aziende per centinaia di pernottamenti, che ora dovranno essere rivisti; viceversa gli operatori saranno costretti a rimetterci parte del già risicato guadagno. E non c’è bisogno di sottolineare come in futuro, per i prossimi contratti, sarà sempre più difficile rimanere competitivi quando la concorrenza, che magari dista solo una manciata di chilometri, ha la fortuna di stare in Comuni in cui non è applicato questo balzello. […] La Provincia non è stata assolutamente coinvolta, nonostante abbia funzioni delegate in materia turistica. Atteggiamento legittimo, ci mancherebbe, ma probabilmente sbagliato, proprio perché il mancato coinvolgimento del territorio determinerà una differenza ingiustificata tra le strutture del capoluogo e le tante che invece sono site fuori Monza. Capisco e comprendo la necessità di recuperare risorse da destinare alla promozione turistica ma rilancio la proposta che vengano reperite queste risorse dirottando una quota di gettito IMU versata dalle strutture alberghiere. Perché anche l’IMU graverà pesantemente su operatori già messi alla frusta dalla crisi».
Ma quanto vale la tassa di soggiorno a Monza? « Monza vanta dieci strutture alberghiere propriamente dette, una dozzina di B&B, e circa una ventina di strutture complementari – ha spiegato Monti -prendendo come esempio i dati delle presenze 2012 il gettito, al lordo delle esenzioni previste da regolamento, si aggirerebbe attorno ai 230.000€. Al netto delle esenzioni difficilmente si arriverà a superare i 200.000€. Una cifra certo non banale, ma probabilmente non sufficiente ad equilibrare la bilancia delle negatività che si ripercuoteranno sul settore grazie all’introduzione della tassa».