Alcatel: l’ad a Vimercate conferma i 586 esuberi. Lavoratori pronti a nuovi scioperi

17 gennaio 2014 | 00:50
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Alcatel: l’ad a Vimercate conferma i 586 esuberi. Lavoratori pronti a nuovi scioperi

Incontro avaro di soddisfazioni quello di ieri mattina fra i rappresentanti sindacali di Alcatel Vimercate e l’amministratore delegato del gruppo Michel Combes, che ha confermato i 586 esuberi in Italia, quasi 400 dei quali solo nel sito brianzolo.

Incontro avaro di soddisfazioni quello di ieri mattina fra i rappresentanti sindacali di Alcatel Vimercate e l’amministratore delegato del gruppo Michel Combes, che ha confermato i 586 esuberi in Italia, quasi 400 dei quali solo nel sito brianzolo.

Tagli confermati e contratto di solidarietà ritenuto inutile. Queste le pessime notizie portate da Michel Combes che ieri alle 10 ha incontrato i dirigenti locali della multinazionale franco-americana e i rappresentanti sindacali.

“L’ad ha detto che l’azienda ha delle grosse perdite con costi non più sostenibili e l’unica soluzione, a suo modo di vedere, è quella della riduzione della forza lavoro – afferma Adriana Geppert, rappresentante Rsu – Combes ha indicato come prioritario lo sviluppo della banda larga e della tecnologia IP stoppando le altre attività di ricerca e sviluppo.”

I grossi tagli andrebbero quindi a colpire il settore di ricerca e sviluppo che tanto ha contato nella storia della ex-Telettra, con moltissimi brevettiusciti proprio dai laboratori di Vimercate. Durante l’incontro circa 600 lavoratori sono entrati in mensa armati di fischietti e megafoni per far sentire il proprio dissenso. Una protesta che continuerà anche settimana prossima con diversi scioperi previsti.

“Per evitare che centinaia di persone restino senza lavoro stiamo anche valutando la possibilità di ingresso di nuove società che vadano ad acquisire la grande fetta di lavoratori della ricerca e sviluppo – continua Adriana Geppert –. sembrano esserci alla finestra una società indiana e una italiana. Il nostro obiettivo è che a Vimercate si mantenga la produttività e che non si faccia solo attività di consulenza”.

I nomi sembrano essere quelli dell’indiana Tech Mahindra e dell’italiana Siae Microelettronica.