Brianza, il lato oscuro della differenziata. Avvisi e discariche abusive

Raccolta differenziata in Brianza, il rovescio della medaglia.
Raccolta differenziata in Brianza, il rovescio della medaglia. Per comuni che spingono sulla differenziazione virtuosa, incentivando i cittadini a mandare a smaltire il meno possibile calibrando la tassa sui rifiuti in base al peso, leggasi la sperimentazione “sacco blu” di Lissone, dove dallo scorso ottobre un intero quartiere è alle prese con un microchip che “pesa” il quantitativo di scarti prodotti, e sullo stesso concetto i recenti provvedimenti di Seregno, Mezzago e Bellusco e l’ipotesi a breve raggio di Seveso, c’è il “dark side” rappresentato dai tanti angoli di Brianza destinati a ricettacolo di rifiuti e sporcizia, uno su tutti, e dai sempre più numerosi avvisi condominiali che invitano all’attenzione ed esortano i “colleghi” di stabile a fare meglio.
In Brianza si intende perseguire il “rifiuto zero” e da più parti arrivano rassicurazioni in tal senso, un assessore di Lissone ha recentemente ribadito ai nostri microfoni che esiste la possibilità di riciclare correttamente il 90% degli scarti. Di certo, gli attori protagonisti restano i cittadini che non sempre, stando a quanto si legge in diversi condomini nostrani, si dilettano con qualità tra sacchi e destinazioni varie.
“Si continuano a vedere sacchetti dell’umido abbandonati lungo il corridoio; nel vetro, ceramiche e lampadine a basso consumo, vasetti e bottiglie sporche e con altro materiale. Ingombranti, sgabelli, legna, ecc., che andrebbero portati presso la piattaforma ecologica, plastica e cartone maldifferenziati. Di questo passo dove andremo a finire?”.
Così recita uno dei tanti avvisi che denuncia la Brianza che ricicla male.
E nel vostro condominio, qual è la situazione? “Sbirciate” le procedure dei vicini? Quanto meglio si potrebbe fare la raccolta differenziata? Basta come incentivo il sacchetto col microchip?