Il dramma della Carrier di Villasanta scuote le istituzioni: dalla Regione al Consiglio comunale di ieri [Video]

29 gennaio 2014 | 12:20
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Il dramma della Carrier di Villasanta scuote le istituzioni: dalla Regione al Consiglio comunale di ieri [Video]

Il colosso della climatizzazione potrebbe impegnarsi nella ricerca di un potenziale acquirente. Ma il futuro resta incerto e per giugno 212 lavoratori potrebbero restare senza impiego.

La vicenda Carrier preoccupa: la notizia che l’azienda di Villasanta vuole licenziare 212 lavoratori nelle ultime ore ha fatto il giro delle istituzioni. Scioperi, presidi e cortei hanno raggiunto anche la Regione, mentre ieri sera si è tenuto un Consiglio comunale aperto.

Occhi puntati dunque, da una parte sulle decisioni dell’impresa che non sembra voler modificare la decisione annunciata riguardo alla chiusura dello stabilimento prevista per giugno, dall’altra sulle proposte che le varie istituzioni stanno portando avanti per evitare ciò.

Ieri l’assessore regionale alle Attività Produttive Mario Melazzini ha incontrato l’amministratore delegato e il direttore delle risorse umane della Carrier Italiana, costola della multinazionale americana Utc. “Ho chiesto ai rappresentanti dell’azienda – ha spiegato Melazzini – di modificare la decisione annunciata riguardo alla cessazione dell’attività e di bloccare la procedura di mobilità per oltre 200 lavoratori. Mi è stata però comunicata l’impossibilità di tornare indietro dal percorso avviato. Ho fatto dunque appello con insistenza alla responsabilità sociale d’impresa, riscontrando una certa apertura di disponibilità che mi induce a sperare che si possa trovare una soluzione positiva”.

carrier-striscione-licenziamenti-villasantaDurante l’incontro è stata valutata anche l’opzione dello scouting. In sostanza il colosso della climatizzazione potrebbe impegnarsi nella ricerca di un potenziale acquirente per il sito di Villasanta. “Mi è stato detto che sarà presa una decisione su questa ipotesi nelle prime settimane di febbraio” e se così fosse il Pirellone si dice disposto a giocare un ruolo strategico di supporto: “Siamo pronti ad affiancare l’eventuale soggetto incaricato di svolgere questa attività di scuoting, supportando con gli strumenti già a disposizione o con quelli che saranno disponibili (dopo l’approvazione della legge su ‘libertà di impresa e competitività) un percorso di reindustrializzazione dei sito di Villasanta”.

Ieri poi il caso della Carrier è approdato sui banchi del consiglio comunale di Villasanta. L’amministrazione cittadina guidata dal sindaco Emilio Merlo ha convocato infatti una seduta aperta per mettere a punto gli impegni che l’amministrazione intende portare avanti.
Presenti fra il pubblico lavoratori e sindacati. Quando ha preso la parola Antonio Guzzi, Fiom Cgil Brianza ha tracciato i punti salienti della lotta e ha fatto ben presenti le difficoltà del lavoratori, in molti over40, nel trovare un nuovo impiego. “Non bisogna mollare la presa, abbiamo bisogno di ricollocare l’area. La partita insomma, non si può e non si deve giocare solo sugli ammortizzatori sociali”, ha dichiarato Guzzi con accanto il collega Fiom, Mirko Stucchi.

I capigruppo e il sindaco Merlo hanno espresso tutta la loro solidarietà nei confronti dei 212 lavoratori e si sono dichiarati pronti a fare tutto il possibile per mantenere sul territorio l’attività produttiva. In sintesi dai banchi del paralamentino ecco le proposte e i propositi che sono che usciti: “Il consiglio comunale chiede al sindaco di assumere nella sedi istituzionali una posizione di forte appoggio ad ogni proposta che possa mantenere l’attività produttiva. Chiede, qualora l’azienda non modificasse le sue scelte di sostenere le associazioni sindacali per mettere in campo più ammortizzatori possibili per evitare situazioni drammatiche sul fronte sociale. Chiede di farsi carico per quanto possibile della grave emergenza sociale che si sta creando nella comunità cittadina. Chiede di attivarsi con le amministrazioni limitrofe dove si stanno avendo le stesse ricadute negative occupazionali per fare rete ed avere maggiore influenza negoziale. Infine viene richiesto che mantenga l’area mantenga la sua vocazione industriale”.