Depuratore di San Rocco, presentato in consiglio il nuovo progetto. M5S contrario

14 gennaio 2014 | 23:46
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Depuratore di San Rocco, presentato in consiglio il nuovo progetto. M5S contrario

Un nuovo progetto per risolvere l’intricato nodo del depuratore di San Rocco a Monza. Alsi ha presentato, nel corso della seduta consiliare cittadina convocata ad hoc, uno studio di fattibilità per ampliare e ammodernare l’impianto di trattamento.

Un nuovo progetto per risolvere l’intricato nodo del depuratore di San Rocco a Monza. Alsi (Alto Lambro Servizi Idrici,ì) ha presentato ieri, 13 gennaio, nel corso della seduta consiliare cittadina convocata ad hoc, uno studio di fattibilità per ampliare e ammodernare l’impianto di trattamento mettendo così definitivamente la parola fine  alle puzze causate.

Secondo quanto ha affermato il presidente di Alsi, Filippo Carimati, l’operazione dovrebbe consentire di risparmiare soldi ma soprattutto tempo. Rispetto al progetto “Master plan”, in particolare, i tempi di attesa dovrebbero ridursi di quattro anni, il costo complessivo, invece, di quattro milioni. Il progetto “Master plan” presentato oltre due anni fa prevede un intervento da 65 milioni di euro e un cronoprogramma di 12 anni. Numeri questi che fin da subito hanno suscitato più di una perplessità anche nel sindaco di Monza Roberto Scanagatti, che ha chiesto all’avvocato Carimati di mettere a punto un nuovo piano meno costosto e di rapida realizzazione. Un gruppo di lavoro ha messo nero su bianco diverse soluzioni e fra queste, quella presentata nel corso dell’Assise cittadina è apparsa la migliore. «Il masterplan iniziale non verrà stravolto bensì semplificato. Il progetto prevede la delocalizzazione di metà dell’impianto sull’area dell’ex Trs – ha spiegato l’ingegnere Pastorelli – Inoltre sarà ristrutturato il depuratore esistente con la totale copertura delle vasche del comparto biologico. Grazie al sistema a “membrane” sarà dunque possibile delocalizzare il 50% dell’attività. Con questa soluzione – prosegue – si otterrano diversi vantaggi: in primis si ridurranno notevolmente i consumi energetici, sarà poi possibile acquistare metà delle membrane, inoltre verrà recuperata un’area dismessa».

I lavori, se la parte amministrativa dovesse filare liscia, dovrebbero iniziare a cavallo tra il 2017 e il 2018, il condizionale resta comunque d’obbligo. Il 50% dei lavori si concluderebbe nel 2019, il cantiere, invece, si chiuderebbe definitivamente nel 2021. «La tecnologia a “fanghi attivi”, attualmente utilizzata all’interno della struttura esistente, non verrà sostituita bensì migliorata – ha commentato Carimati – Gli impianti, utili a ridurre la produzione di olezzi, sono pronti e speriamo di poterli mettere in funzione nell’arco di due mesi. Nel nuovo impianto, quello delocalazzato, useremo una tecnologia a “biofiltri”, indispensabile affinchè questo tipo di problema non si verifichi più».

Ma il nuovo progetto non ha convinto i consiglieri del Movimento Cinque Stelle, Nicola Fuggetta e Gianmarco Novi: «La seduta del consiglio comunale di oggi, richiesta dal nostro gruppo si è concretizzata tra l’altro con la relazione dell’avvocato Carimati, amministratore unico di Alsi SPA e figura che da molti anni ruota attorno a questa realtà e a cui probabilmente alcuni cittadini non riconoscono più la massima fiducia, visti i risultati che sono “sotto il naso” di tutti o perlomeno di molti. – ha spiegato Novi – La volontà di modificare un iter già condiviso e consolidato, il cosiddetto master-plan originale, stride con qualsiasi norma di correttezza amministrativa e di buon senso. […] Si capisce che con il passare degli anni le tecnologie avanzano e potremmo ritenere opportuno valutare nuove ipotesi oppure, che le amministrazioni cambiano e le richieste divengano altre, ma ciò ai cittadini che sopportano i miasmi dell’impianto poco importa. Inoltre come abbiamo visto sono proprio le stesse persone che hanno sostenuto un progetto a promuoverne adesso un altro e visti i tempi di concessione dei permessi fra qualche anno ci potrebbe venire proposta ancora una nuova soluzione. Alcuni cittadini san rocchesi chiedono che l’iter della riqualificazione, così come stabilito dal master-plan 2-5, non venga stravolto, che i passaggi previsti nel master-plan originale siano da subito accelerati nella loro esecuzione, recuperando il tempo perduto in questa vicenda – e conclude – Il MoVimento 5 Stelle esprime totale contrarietà al nuovo progetto, in quanto comunque comporterà il consumo di ulteriore suolo libero e, come temuto dai cittadini, un inesorabile ampliamento del depuratore e un percorso che molto probabilmente porterà a nuove problematiche e ritardi».