“Il capitale umano”, ancora polemica. Monti: “Ho visto il film, la Brianza? Non pervenuta”

10 gennaio 2014 | 00:31
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“Il capitale umano”, ancora polemica. Monti: “Ho visto il film, la Brianza? Non pervenuta”

Monti vs Virzì: la storia (infinita) prosegue… «Credo che Paolo Virzì abbia rilasciato l’intervista a Repubblica senza aver visto prima il suo film». Questo il commento dell’Assessore allo Sport e Turismo Andrea Monti

Monti vs Virzì: la storia (infinita) prosegue… «Credo che Paolo Virzì abbia rilasciato l’intervista a Repubblica senza aver visto prima il suo film». Questo il commento al vetriolo rilasciato dall’Assessore allo Sport e Turismo di Monza e Brianza, Andrea Monti, dopo aver assistito alla proiezione della pellicola “Il capitale umano” .

«Non vi ho trovato nulla di quella spietata analisi, di quelle considerazioni sciocche e provocatorie che aveva rilasciato lo stesso regista ai taccuini del giornale di Scalfari. – ha spiegato Monti attraverso le pagine del suo ormai chiacchieratissimo blog – Repubblica, appunto; forse il problema sta tutto lì, quando ti trovi ad essere intervistato da Natalia Aspesi può capitare che questa ti faccia sdraiare sul lettino e ti porti a raccontare non tanto ciò che vuoi tu, piuttosto ciò che detta l’ideologia del partito di Repubblica. Ed ecco allora spiegato, forse, il motivo per cui una commedia noir, a tratti anche un po’ scontata nella trama (a metà film sono riuscito ad anticipare già il finale), ma del tutto estranea dal contesto in cui è stata girata, sia stata invece dipinta come l’opera che in qualche modo doveva mettere a nudo i difetti e le tare di un intero territorio e la sua gente; la Brianza e i Brianzoli».

Parole dure, durissime, quelle espresse dall’assessore lumbard che ha poi aggiunto: «Niente di tutto questo nel film; la Brianza non si vede, non c’è. Non pervenuta. I brianzoli nemmeno. Intendiamoci, il film è anche tecnicamente ben fatto, gli attori recitano molto bene e a tratti, seppur brevi, sembra quasi di stare a vedere una produzione americana. Poi, inevitabilmente esce, virulento, quello strano mix tra provincialismo e snobismo radicalchic, tipico di certa sinistra italiota. […] Poi si sconfina nel trash:  l’insulto velato arriva quando un personaggio pretende che il Teatro Politeama di Como venga rilanciato valorizzando i canti di montagna della Valcuvia; a parte che la Valcuvia è popolata da gente rispettabilissima, fa rabbia che, come sempre, questi salottari di sinistra riducano la difesa della cultura identitaria del Nord come una roba di serie B, da sfigati. Qui l’unico sfigato è chi rimane ancorato a ridicoli stereotipi e non riesce ad evolversi».