Monza c’è la tassa di soggiorno. Il sindaco vota contro, ma la maggioranza lo stoppa

Il sindaco Scanagatti è stato il solo a votare contro la proposta avanzata dal Pd in merito alla possibilità di esentare dal pagamento della tassa di soggiorno gli studenti universitari.
Il primo cittadino “tradito” dalla maggioranza sulla tassa di soggiorno? Che si tratti di dissenso politico o più semplicemente di un errore di comunicazione fatto sta che il 9 gennaio durante la seduta del Consiglio comunale di Monza, il sindaco Roberto Scanagatti è stato il solo a votare contro la proposta avanzata dal Partito Democratico in merito alla possibilità di esentare dal pagamento della tassa di soggiorno gli studenti universitari.
«Nessun dissenso politico – ha commentato il consigliere del Pd Marco Lamperti – Si è trattato semplicemente di un misunderstanding nella comunicazione. Il voto contrario del sindaco è nato in seno alle osservazioni portate in aula dall’assessore Carlo Abbà che ha espresso alcune perplessità sulla fattività dell’esenzione agli studenti universitari sottolinendo come la sua applicazione potesse destare qualche difficoltà di gestione. Della questione abbiamo dibattuto a lungo e, alla fine, siamo giunti alla conclusione che, dato lo scarso numero di studenti che alloggiano presso strutture alberghiere monzesi, la loro eventuale esenzione dal pagamento della tassa di soggiorno poteva essere gestita con troppi problemi per i vantaggi che portava. Il voto contrario del sindaco, dunque, è stato semplicemente il frutto di un errore di comunicazione. Nessun contrasto all’interno del partito».
Di parere opposto il consigliere di Forza Italia Martina Sassoli: «Ma quale fraintendimento? – ha spiegato Sassoli – Il sindaco ha detto chiaramente che la giunta era contraria a questa esenzione. Il consigliere Pilotto (Pd) ha comunque portato avanti la sua proposta e, al momento della votazione, il sindaco è stato il solo a votare contro. Questa è la prima vera schermaglia: il Partito Democratico ha dimostrato di avere spina dorsale mentre prima era supino alle decisioni del primo cittadino. Certo avrei gradito che si votasse a favore dell’esenzione della tassa di soggiorno anche per le vittime di stalking e di molestie familiari».
Dello stesso parere il consigliere della Lega Nord, Simone Villa: «Il Pd ha mantenuto ferma la sua posizione e il sindaco al momento del voto è rimasto solo. Si è trattato a tutti gli effetti di un incidente di percorso, un episodio che denota come non ci sia una perfetta sintonia tra la Giunta e il Partito Democratico, quest’ultimo ormai stanco di fare il soldatino e di dover ritirare le proprie proposte solo in ragione di stato. Do atto al consigliere Pilotto e al gruppo di maggioranza che lo ha sostenuto: il 2014 si è così aperto positivamente e il consiglio comunale torna finalmente ad essere sovrano. Auspico che queste ferme posizioni vengano mantenute anche in altre occasioni, ad esempio per il bilancio»
A quello dei colleghi si è aggiunto anche il commento del consigliere Paolo Piffer «Gli scivoloni del sindaco, che per due volte ha votato contro la sua maggioranza, dimostrano che in fondo questa tassa sta antipatica un po’ a tutti. – ha spiegato il capogruppo di CambiaMonza – Se non riesce più a coordinarsi con il suo gruppo può sempre chiedere di entrare in Cambiamonza, poi noi valuteremo. Noi abbiamo votato contro questa nuova imposta. Penso che questo circolo vizioso che vede scarse risorse economiche e pochi servizi offerti debba essere spezzato cominciando dalla politica e non dai cittadini, anche quando si parla di turismo. Peccato sia stata bocciata anche la proposta di Cambiamonza di estendere l’esenzione dal pagamento a tutti i soggetti fino ai 25 anni, avrebbe forse limitato un po’ i danni almeno nella percezione».
Al termine della votazione, che ha visto dunque maggioranza e minoranza compatta, Roberto Scanagatti ha poi esclamato: «La prossima volta ditemi prima cosa devo votare!».