“Gonars 1941-1943: io odio gli italiani” in prima nazionale al Binario 7

Dopo lo spettacolo la storica Alessandra Kersevan condurrà un dibattito sulla realtà dei campi di concentramento in Italia.
Il prossimo venerdì, 31 gennaio 2014, la compagnia La Danza Immobile/Teatro Binario 7 di Monza propone in prima nazionale la sua nuova produzione: “Gonars 1941-1943: io odio gli italiani”. Seguirà un dibattito con la storica Alessandra Kersevan sui campi di concentramento italiani.
I protagonisti di questa storia sono una bambina, ma anche una figlia, e un uomo, ma anche un padre. In comune tra loro c’è una terra, la ex Jugoslavia, che ha dato loro origine e lingua; un periodo storico, la Seconda Guerra Mondiale, e un luogo, un campo di concentramento, dove le loro vite si sono incontrate e dove non si può che cercare di sopravvivere. Entrambi hanno conosciuto i rastrellamenti, gli incendi, la morte, lo stigma razziale e nazionale, la snazionalizzazione forzata e la deportazione nei campi di concentramento. In comune tra loro c’è il lutto che li ha resi soli. Si incontrano e, non potendo cambiare la loro storia, provano, giorno dopo giorno, a guardare avanti e inventarsi un futuro possibile, forse insieme, o forse semplicemente dandosi l’un l’altra la forza per sopravvivere.
Perché di sopravvivenza si parla in questa piccola e delicata storia. Ma c’è qualcos’altro che rende questa storia così importante: questo campo di concentramento è Gonars, in Italia, e i cattivi, questa volta, non sono i tedeschi, ma siamo noi, gli italiani. Zofia, una bambina di 12 anni, arriva dal campo di Rab dopo aver visto fucilare suo padre dagli italiani e bruciare la propria casa. A Rab è morta anche sua madre per dissenteria. Nel campo di Gonars è sola, non ha più nessuno, la fame e gli stenti vissuti nelle baracche a Rab l’hanno resa debole e arrabbiata. Un giorno però incontra Vlado, uno dei tanti artisti internati nel campo, in continua ricerca di un modo per non far morire quella bellezza che conosceva nel mondo e che dipingeva nei suoi quadri. Tra loro nascerà un rapporto che ci insegnerà che l’umanità e la sensibilità non si possono soffocare e uccidere dietro un filo spinato.
Dopo lo spettacolo seguirà dibattito sui campi di concentramento in Italia. Lo condurrà Alessandra Kersevan, storica, insegnante ed editrice italiana, specializzata in storia e cultura del Friuli-Venezia Giulia e del confine orientale tra le due guerre.
Fonte e fotografia: Ufficio stampa Teatro Binario 7.