Monza, ex macello la festa è finta. Ma nessuno pulisce l’area

30 gennaio 2014 | 06:29
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Monza, ex macello la festa è finta. Ma nessuno pulisce l’area

Utilizzati dall’ex giunta di centro destra come polo di aggregazione giovanile, dallo scorso autunno è diventato una discarica urbana carica di legna marcia, detriti e rifiuti

Doveva diventare il polo giovanile di Monza, ma adesso è ridotto a una specie di discarica a cielo aperto dove sono stati abbandonate cataste di legna e rifiuti.

L’area dell’ex macello di via Procaccini è al centro di progetti di recupero da più di dieci anni. Progetti fantasma, però. Perché idee su come recuperare una delle aree che hanno fatto la storia di Monza sono sempre e solo rimaste sulla carta. E quando hanno provato a tradursi in fatti concreti, hanno finito per far rimpiangere l’immobilismo del passato. E’ il caso del tentativo intrapreso durante la precedente amministrazione di cento destra di utilizzare una vasta porzione dell’area per allestire un punto di incontro per i giovani della città: musica, iniziative, incontri, rampe per gli appassionati di skate board e roller blade e un chiosco per distribuire bibite e birra. Per un po’ la cosa ha funzionato. La zona era diventata un luogo d’incontro per molti e soprattutto d’estate il via vai di ragazzi era frequente.

Poi, nella primavera del 2012, la vecchia giunta di Marco Mariani ha lasciato il passo a quella di Roberto Scanagatti, targata centro sinistra, e lo scorso 30 novembre i ragazzi che animavano il progetto se ne sono andati. Secondo quanto hanno raccontato nel corso di una conferenza stampa dello scorso autunno, hanno dovuti levare le tende per fare spazio a una spa. Sì, proprio un centro benessere. Loro adesso eseguono le loro acrobazie dentro un capannone di via Clementi 10, ma sull’ex macello ovviamente non c’è traccia di spa alcuna. Anzi, l’area sembra tutto tranne che un centro benessere. Qua e là sono accatastati mucchi legna marcia, vicino ci sono anche dei cumuli di rifiuti, cartacce, bottiglie di plastica, lattine, i vecchi striscioni con scritto “Monza giovani” e altri detriti di varia natura.

Tutto attorno, ovviamente, desolazione: le solite tettoie in stile liberty ridotte a uno scheletro arrugginito, la cancellata perimetrale annerita dalle intemperie e dallo smog e gli edifici mezzi diroccati e semi coperti dalla vegetazione. Insomma, nessuno si è preoccupato di pulire sebbene pochi metri più avanti, proprio in una delle poche palazzine dell’ex macello ristrutturate, si trovi l’ufficio Ambiente del Comune.