“Monza è sempre a rischio di finire sott’acqua”. Vi ricordate le alluvioni “storiche”?

5 gennaio 2014 | 16:29
Share0
“Monza è sempre a rischio di finire sott’acqua”. Vi ricordate le alluvioni “storiche”?

Precipitazioni abbondanti negli ultimi giorni, manutenzione del cavo Diotti, l’esercitazione imponente di fine novembre e la sentenza degli esperti: Monza è una città sempre a rischio di finire sott’acqua. E così abbiamo ripercorso le due storiche esondazioni.

“Odi et amo”, questo il legame che unisce il monzese al Lambro. La manutenzione del Cavo Diotti, che si svolgerà nei prossimi 12 mesi, sta tenendo in ansia la stragrande maggioranza dei cittadini, e assieme alle abbondanti precipitazioni degli ultimi giorni la piena  fa rievocare i disastri provocati dal fiume negli ultimi 50 anni. Due su tutti i momenti che tornano alla mente: quello del 1976 e quella del 2002.

La grave alluvione che risale al 1976 ha due apici ad ottobre e poi a novembre. Per due lunghi mesi quasi cento famiglie furono sfollate dalle loro abitazioni e trasferite nelle strutture scolastiche. Tantissime le aziende distrutte, le cantine allagate e le strade impraticabili. In alcuni punti della città il livello dell’acqua superò il metro di altezza. Ma non solo: tre pozzi d’acqua furono chiusi per rischio inquinamento e le linee telefoniche vennero completamente danneggiate.

Durante la seconda esondazione, invece, il Lambro causò non solo ingenti danni alla città, ma tolse la vita a Walter Ros, cittadino monzese travolto dalla sua furia delle acque. A quel tempo però la prevenzione riguardo questo problema era ancora in fase di sviluppo. Basti pensare che non vi erano sufficienti sacchi di sabbia per tutti e che il Lambro riuscì a inondare 200 ettari (su 710 complessivi) del Parco di Monza e che i campi attorno alla “Cascinazza” si accorparono formando un’unica grande distesa d’acqua.

A partire da quest’ultimo episodio la protezione civile ampliò il numero dei suoi volontari e vennero organizzate esercitazioni per evitare che il Lambro causi ulteriori danni alla città di Teodolinda. L’ultima imponente si è svolta durante il week end del 26 e del 27 novembre, proprio in vista dei lavori che verranno fatti al Cavo Diotti. Il timore, esplicitato anche dalle autorità  è che i lunghi periodi di pioggia ininterrotta non ingrossino la portata del corso d’acqua a dismisura e che Monza non debba prepararsi a una nuova emergenza.

E voi avete vissuto in prima persona quegli attimi di paura? Quali ricordi avete? Che cosa avete provato?

Inviateci le vostre foto, i vostri filmati e o anche solo la vostra preziose testimonianze!

Foto gentilmente concesse da Fabrizio Redaelli.