Prostituzione fra Monza e Como. Sgominata banda albanese: tredici arresti

Ognuno aveva il suo ruolo. Ognuno un preciso compito perchè le “lucciole” rigassero dritto, sapessero sempre come e dove andare e perchè da Romania ed Albania arrivassero sempre nuove ragazze.
Ognuno aveva il suo ruolo. Ognuno un preciso compito perchè le “lucciole” rigassero dritto, sapessero sempre come e dove andare e perchè da Romania ed Albania arrivassero sempre nuove ragazze.
Era davvero organizzata in scala gerarchica la doppia banda di albanesi scoperta dalla Procura di Como e da quella di Monza, in particolar modo dall’indagine coordinata dal Pm Salvatore Bellomo e svolta dall’aliquota Operativa dei Carabinieri di Desio, che faceva arrivare le ragazze e le costringeva a stare sulla strada con regole precise.
I componenti della banda, tredici uomini, gestivano gerarchicamente sia il giro di prostituzione che uno di furti in appartamento, facendo arrivare le ragazze direttamente da Albania e Romania, per poi costringerle a prostituirsi lungo alcune delle principali arterie del comasco e della Brianza e ad “autogestirsi” l’area di “lavoro”.
Grazie all’indagine delle due Procure i due distinti gruppi di sfruttatori albanesi sono stati identificati e tratti in arresto in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, dai carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Cantù e della Stazione di Turate. Gli arrestati, pregiudicati residenti nelle province di Como, Monza e Milano e di età compresa tra i 40 ed 22 anni, avevano compiti ben precisi, tra cui l’individuazione delle ragazze direttamente in Albania da mandare in Italia per farle prostituire, il trasporto nel nostro paese, il reperimento degli appartamenti dove farle vivere e l’accompagnamento (anche forzato) sul “posto di lavoro”. Le ragazze inoltre erano obbligate a controllare il loro “territorio”, impedendo ad altre prostitute non aderenti alle bande di lavorarvi di avvicinarsi, a meno che non pagassero dei veri e propri affitti. Gli sfruttatori inoltre, non disdegnavano nemmeno i furti in appartamento. A loro, grazie al lavoro degli investigatori, sono stati ricondotti numerosi colpi in abitazioni delle Province di Como, Monza, Sondrio, Verona e Brescia tra agosto e novembre 2013.