Vimercate, delitto Campanini: l’indagine potrebbe chiudersi senza un sospettato

Sembra ormai arenata la speranza di trovare un colpevole per il duplice omicidio di via Adige a Vimercate che il 4 gennaio 2012 ha scosso la città e tutta la Brianza.
Sembra ormai arenata la speranza di trovare un sospettato per il duplice omicidio di via Adige a Vimercate che il 4 gennaio 2012 ha scosso la città e tutta la Brianza.
In quella sera di inizio gennaio l’ingegner Antonio Campanini di 81 anni e la sua compagna, Azucena Moreno Laino di 78 anni, erano stati uccisi con diversi colpi alla testa inferti con un oggetto contundente, molto probabilmente un martello. Un duplice omicidio scoperto la mattina seguente dalla segretaria dell’ingegnere, Anna Pozzoni, insieme al badante di Campanini, il kirghiso Rajap Abdykalykov, fino ad ora unico indagato per l’omicidio, da tempo rientrato nel suo paese natale.
L’ingegner Campanini, che viveva insieme a quella che era stata la sua badante, aveva forse deciso di sposare la donna, tanto che sembrerebbe che i due avessero in mente una crociera come viaggio di nozze. Qualcuno ha però deciso di spezzare il loro sogno colpendoli a morte mentre erano seduti nel soggiorno: lui sulla sua carrozzina, lei sul divano. Entrambi sono stati colpiti alle spalle, come se non si fossero accorti di chi fosse entrato, oppure tranquilli perchè conoscevano il proprio assassino. Due ipotesi, due strade investigative.
Durante le indagini i carabinieri hanno cercato di scavare nei rapporti di lavoro dell’ingegnere e in quelli familiari: due “ambienti” analizzati nei minimi particolari e che sono stati messi da parte dagli investigatori che non hanno trovato prove che indicassero un sospettato.
Sul luogo del delitto, oltre ai carabinieri della compagnia di Vimercate e Monza, sono intervenuti anche i Ris di Parma che hanno setacciato e cercato impronte in tutto l’appartamento, non trovando però alcun indizio incriminante.
A due anni dal delitto sembra ormai chiudersi senza un sospettato questa triste vicenda: l’unica certezza è che l’assassino ha agito con grande dimestichezza e non lasciando alcuna traccia. Un particolare che potrebbe far pensare all’azione di un killer professionista di cui molto probabilmente non consoceremo mai né il nome né il mandante.