Micron: prima i complimenti, poi i licenziamenti. Secondo giorno di protesta

10 giorni fa l’azienda ha inviato a tutti i dipendenti una mail di congratulazioni per i risultati raggiunti con tanto di regalo di stock options dell’azienda. Martedì scorso è arrivata a tutti l’annuncio della mobilità che apre la strada al licenziamento collettivo.
10 giorni fa l’azienda ha inviato a tutti i dipendenti una mail di congratulazioni per i risultati raggiunti con tanto di regalo di stock options dell’azienda. Martedì scorso è arrivata a tutti l’annuncio della mobilità che apre la strada al licenziamento collettivo.
Ieri è iniziata la protesta dei lavoratori da Agrate Brianza e oggi la manifestazione si è spostata alle torri bianche di Vimercate, dove c’è il nuovo distaccamento di Micron e dove si sono uniti al volantinaggio anche i lavoratori di Alcatel-Lucent.
“Le azioni di Micron sono aumentate negli ultimi tre anni da 4 a 24 dollari. Nell’ultimo quadrimestre l’azienda ha fatturato 170milioni di utili e noi ora siamo condannati al licenziamento”. Queste le parole di Claudio Perego e Letizia Privitera, rappresentanti Rsu Micron.
Insieme a loro, i lavoratori di Alcatel: due realtà industriali dell’alta tecnologia in Brianza, legate da un unico comune denominatore chiamato “licenziamento”.
“Quando Micron ha acquistato Numonyx ha pagato una cifra irrisoria rispetto al valore reale dell’azienda che oggi produce ad Agrate memorie per cellulari, centraline di automobili, utilizzate dai leader del settore a livello mondiale – ci spiega Claudio Perego –. Non stiamo parlando di un’azienda in perdita, ma florida e che produce continui dividendi per i soci”.
In fase di trattativa al Ministero dello sviluppo i rappresentanti di Micron hanno ribadito con fermezza la propria volontà di tagli, ad oggi, senza accettare alcuna possibilità di dialogo. La speranza per le 223 persone che perderanno il lavoro in Brianza, 419 in Italia, è quella di un intervento dello Stato italiano che potrebbe far ritornare gli esuberi in St: “Come in Italia, anche in Francia St aveva ceduto parte del settore ricerca ad una nuova azienda – spiega Letizia Privitera – dopo la chiusura dell’azienda lo Stato si è fatto carico dei dipendenti facendoli rientrare in St. Cosa che speriamo sia fatta anche dal nostro Governo anche se ad oggi non ci sono notizie in tal senso.”
Martedì 28 è previsto il nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo.