Autodromo, al Pirellone si discute della proprietà. Sala: «Regione investirà parecchio»

Al Pirellone mercoledì 5 febbraio si è parlato di Autodromo e Regione alla presenza di Roberto Maroni, Edoardo Valli, Fabrizio Sala, Roberto Scanagatti e Angelo Sticchi Damiani.
Al Pirellone mercoledì 5 febbraio si è parlato di Autodromo e Regione alla presenza di Roberto Maroni, Edoardo Valli, Fabrizio Sala, Roberto Scanagatti e Angelo Sticchi Damiani. L’ente regionale pare definitivamente intenzionato a scaldare i propri motori e spingere sul gas, leggasi entrare nella proprietà del circuito monzese, come approvato dal consiglio regionale nello scorso dicembre. C’è da mettere mano alla pista, Sias necessita di fondi per apportare quelle modifiche che scongiurerebbero la definitiva cancellazione dal mondiale Superbike e soprattutto eventuali simili spettri riguardanti la Formula Uno, legata a Monza fino al 2016 con un contratto.
Il progetto, targato Automobile club d’Italia e depositato in Regione, dovrebbe riguardare anche le strutture oltre la pista e mira proprio a mantenere alto l’appeal di Monza e a prolungare il quasi novantennale binomio con la massima competizione automobilistica mondiale. Capitolo costi, indiscrezioni parlano di 50/60 milioni di euro necessari a rendere l’autodromo monzese ancora appetibile, ma sono numeri ufficiosi.
In attesa di cifre precise da Regione Lombardia, che dovrà sciogliere la riserva circa la sua partecipazione attiva all’interno dell’amministrazione dell’autodromo, anche dal punto di vista burocratico.
A scendere nel dettaglio è Fabrizio Sala, sottosegretario regionale a Expo: «Il ragionamento comprende tutto il comparto Villa Reale, Parco e Autodromo. Regione Lombardia è intenzionata a investire parecchio perché si tratta di un’area di importanza nazionale. L’analisi è approfondita, tempistiche e aspetto economico sono al vaglio. La volontà è di perseguire un impianto sostenibile, che collimi con il Parco di Monza e che riesca a mantenere l’appuntamento con il Gran Premio d’Italia anche oltre il 2016. Le questioni pratiche sono essenzialmente due, investimento sulla proprietà e governance di tutto l’apparato, attualmente in seno al Consorzio Parco e Villa Reale».